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Hamas connection - Dopo lo scoop del Giornale ecco le prove delle bugie di Francesca Albanese

Per la relatrice Onu la conferenza "era organizzata da una ONG palestinese a Gaza". Ma la verità è un'altra. Ecco cosa dimentica la Albanese

Hamas connection - Dopo lo scoop del Giornale ecco le prove delle bugie di Francesca Albanese
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Francesca Albanese replica allo scoop de Il Giornale in merito alla sua partecipazione a un evento nella striscia di Gaza tra i cui relatori c'erano figure apicali di Hamas designato come gruppo terroristico negli Stati Uniti, in Canada, nell'Unione Europea, in Australia e altri paesi. “La conferenza era organizzata da una ONG palestinese a Gaza (Council of Foreign Relations) con tanto di Logo dell'Autorità Palestinese in cima al programma. Ma certo, collegandomi da remoto, io così come gli altri ospiti internazionali, non avevo alcuna idea di o controllo su chi fosse in sala”, scrive la relatrice Onu. Ma non si tratta di una banale Ong palestinese come lei stessa vuole far credere, e infatti viene descritta da Press Tv, e non solo, come un ente di Hamas: “Il Consiglio per le relazioni internazionali di Hamas ha tenuto una conferenza internazionale sull'impatto del blocco israeliano. L'evento mira a far luce sul paralizzante blocco imposto da Israele ai danni di oltre due milioni di palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza”, scrivono in merito all’evento.

In sala nel novembre del 2022, al "16 Years of Siege on Gaza: Impact and Prospects”, c’erano Ghazi Hamad e Bassem Naim. Il primo è uno dei leader di Hamas, nato a Rafah 61 anni fa che, intervistato dalla CNN, dopo l'attacco di Hamas ha detto: "Sapete qual è il beneficio del 7 ottobre? Se guardate l'Assemblea Generale (delle Nazioni Unite), circa 194 membri hanno aperto gli occhi sulla brutalità di Israele, e lo hanno condannato. Aspettavamo questo momento da oltre 75 anni". Possibile che lei non conosca mai nessuno dei contesti in cui si ritrova a intervenire? Però, intanto, accusa il Giornale di “killeraggio nei miei confronti e dipingermi come una facinorisa, un'estremista, legata ad Hamas”.

E, in aggiunta, proprio nel medesimo post in cui dice che è il giornale a diffamarla, si esprime in modo sconcertante sulla resistenza e sull’11 settembre dicendo che “oggi siamo nell'era del post 11 settembre e la resistenza

viene spesso e volentieri stigmatizzata e assimilata al terrorismo. E comunque - ho ricordato in quell'occasione come faccio sempre - la resistenza è legittima fino a che si concentra su obiettivi militari, e non civili”.

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