
Nella notte italiana, il presidente del Consiglio ha tenuto un punto stampa al termine del G7, toccando i principali punti previsti dall'agenda politica del meeting e smentendo anche alcune fake news che sono circolate durante queste giornate. Il tema centrale è stato inevitabilmente l'Iran, che è il fronte caldo e più pericoloso di questo momento. "L'obiettivo che tutti vogliamo è arrivare a negoziati che consentano all'Iran di non diventare una potenza nucleare", ha spiegato Giorgia Meloni parlando con i giornalisti, sottolineando che tra i leader del G7 vi è convergenza di vedute in merito alla situazione in Medio Oriente, e i Paesi del gruppo sono "impegnati a garantire la pace e la stabilità nella regione".
Israele, ha proseguito il premier italiano, "ha diritto a difendersi di fronte a una minaccia reale" e con l'Iran, ha aggiunto, "una trattativa è già avvenuta, ma senza una volontà concreta" da parte di Teheran, "vedremo se lo scenario cambierà con gli ultimi avvenimenti". Tutti i Paesi del G7 sono concordi, "andiamo nella direzione una de-escalation" e quanto allo scenario odierno, per Meloni è "possibile oggi uno scenario diverso in cui si arriva a delle negoziazioni e si arriva all'obiettivo che tutti condividiamo che è la rinuncia da parte dell'Iran a essere una potenza nucleare" perché "non sarebbe una minaccia solamente per Israele, ma sarebbe una minaccia anche per tutti noi". A chi le ha chiesto se, in caso di coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto tra Israele e Iran, l'Italia concederà l'uso delle basi aeree a Washington, Meloni ha spiegato di non poter dare ora una risposta: "Quando accadrà ovviamente convocheremo le persone che dobbiamo convocare e prenderemo le nostre decisioni, non è una decisione che si prende così". Inoltre, ha confermato che sulla possibilità di un ruolo di mediatore per Vladimir Putin nel conflitto tra Israele e Iran "non mi pare ci fosse grande disponibilità da parte di nessuno". Francamente, ha aggiunto, "affidare a una nazione in guerra la mediazione su un'altra guerra non mi sembrerebbe proprio l'opzione migliore da prendere in considerazione".
Meloni ha anche ribadito di essere convinta che "questo sia il momento giusto per ottenere una tregua" a Gaza, aggiungendo che "si tratta di un obiettivo a cui ho lavorato molto" e precisando di avere trovato "convergenza" da parte dei leader con cui ha discusso durante il vertice. "Il riferimento sulla tregua è stato infatti incluso nella dichiarazione pubblicata lunedì 16 giugno di leader, e questo mi rende soddisfatta". Sul conflitto in Ucraina, invece, parlando con i giornalisti, Meloni ha detto che la Russia "provoca con attacchi sui civili" in Ucraina "ogni volta che si cerca di fare un passo avanti" verso la risoluzione del conflitto. Durante il summit, ha aggiunto, "ho riscontrato una convergenza di vedute: sosteniamo gli sforzi degli Stati Uniti e del presidente Donald Trump per una pace giusta e duratura".
Quindi, ha spiegato di aver "portato la solidarietà del popolo italiano" all'omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo i "brutali attacchi" russi di lunedì 16 giugno. Al G7 "sappiamo che, rispetto al percorso necessario ad arrivare a un cessate il fuoco per aprire negoziazioni serie, dall'Ucraina abbiamo avuto un'ampia disponibilità, mentre zero disponibilità da parte della Russia". Uno dei temi di sui si è ampiamente discusso sono le "mosse" necessarie per "portare seriamente la Russia al tavolo dei negoziati" per mettere fine alla guerra in Ucraina. Da una parte, ha aggiunto, "dobbiamo continuare a sostenere Kiev, dall'altra dobbiamo esercitare ulteriori pressioni sulla Russia, soprattutto con lo strumento delle sanzioni". Inoltre, ha ribadito ai giornalisti presenti che "non era prevista una dichiarazione sull'Ucraina. Durante la cena di ieri con il presidente (Carney, ndr) e anche con il presidente Trump, il primo ministro Carney ha condiviso con tutti i leader quali sarebbero stati i punti principali del suo report alla stampa sulla discussione che c'era stata sull'Ucraina e siamo stati tutti d'accordo".
Inevitabile durante il punto stampa anche una dichiarazione sul tema dei dazi, ancora aperto tra Usa e Unione europea. Meloni crede che "alla fine una soluzione si troverà" nel negoziato e ha evocato un "cambiamento di scenario". Quindi, ha rivendicato il ruolo italiano per la costruzione di un dialogo "che fosse costante, franco ma sicuramente sereno e aperto". C'è una negoziazione in corso, "c'è stato anche un colloquio qui tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, significa che si continua a parlare e a cercare delle soluzioni". E ha sottolineato che "se io dovessi vedere la franchezza ma anche la costanza, la serenità del rapporto che oggi c'è, direi che lo scenario è parecchio cambiato e direi anche che dobbiamo essere fieri come Italia del lavoro che abbiamo fatto per costruire un dialogo che fosse costante, franco ma sicuramente sereno e aperto".
Ovviamente, ha concluso, "sto facendo la mia parte ma so che il negoziato sta andando avanti, non voglio dirvi che sono ottimista ma penso che bisogna continuare a lavorare e che alla fine una soluzione si troverà".