Israele cacciata dalla Fiera. A Bari tira vento antisemita

L’ente accoglie l’invito del sindaco dem Leccese e boicotta Tel Aviv. L’ira del centrodestra: "Vergogna"

Israele cacciata dalla Fiera. A Bari tira vento antisemita
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L'antisemitismo dilaga a sinistra. Si compie un altro passo verso l'esclusione di Israele dalla vita sociale, politica ed economica.

Il Pd mette al bando Israele dalla Fiera del Levante. Il sindaco di Bari Vito Leccese ordina, l'ente fiera esegue: Israele escluso dalla Fiera del Levante di Bari.

La decisione viene formalizzata con un comunicato stampa. Le motivazioni appaiano ancor più imbarazzanti della decisione stessa: «Comunanza di vedute politiche ed etiche» con il Consiglio comunale di Bari che aveva invitato l'Ente Fiera a mettere al bando Israele. E dunque a Bari, l'amministrazione comunale dem impone una linea ben precisa sul conflitto tra Israele e Hamas: le chiavi della città a Francesca Albanese, la relatrice Onu, stop alla collaborazione con gli israeliani. Una scelta di campo chiaro. E non è la prima in questa direzione. Già nei mesi scorsi le Regioni, Puglia, Toscana ed Emilia Romagna, tutte a guida Pd, avevano deciso di interrompere i legami economici e politici con il governo di Israele. Senza contare la gara tra ristoranti, università e imprese, a vitare contatti con gli ebrei. Una campagna di boicottaggio senza soste. Ma sopratutto provvedimenti di questa portata non sono stati adottati nei confronti di Stati come Cina e Iran che in tema di rispetto dei diritti non sono un modello da seguire. C'è però una novità rispetto al passato. Stavolta l'ondata antisemita non arriva da destra. Ma da sinistra e viene alimentata dai partiti, come Pd, Avs, M5s, che siedono in Parlamento. Non è più, solo questione di gruppi radicali o movimenti pro-Pal. L'odio contro Israele rischia di diventare programma politico. La Fiera del Levante si terrà a Bari dal 13 al 21 settembre prossimi a Bari. Con l'esclusione di Israele l'ente accoglie l'appello del sindaco di Bari, Vito Leccese che lo scorso primo luglio aveva invitato «a non far partecipare Israele alle attività fieristiche all'interno del quartiere fieristico barese, istituzionali ed economiche». L'iter si è mosso in moto con una pec inviata dal Comune di Bari all'Ente fiera in cui veniva comunicato che: 'Il Consiglio comunale dichiara non gradita, per le prossime edizioni della Fiera del Levate e in occasione del Saloni Specializzati, la partecipazione in qualsiasi forma dello Stato di Israele o di suoi rappresentanti fino a quando non porrà fine all'intervento militare nella Striscia di Gaza e alla sistematica violazione di diritti umani della popolazione civile. Decisione che innesca la polemica. Dal fronte azzurro parte la protesta. «A Bari si premiano personaggi sconcertanti, come la ben nota Albanese, e si mette al bando Israele per la fiera del Levante. Il Comune condotto dalla sinistra e dal pessimo Leccese è in preda a un attacco di autentico antisemitismo. Una vergogna per la nobile città di Bari, che non merita atteggiamenti razzisti come quelli dell'attuale amministrazione». «Speriamo che gli ebrei possano entrare liberamente negli esercizi commerciali di Bari, senza divieti di Leccese, che è dello stesso partito, il Pd, che ha proposto di escludere Israele dalle competizioni sportive internazionali, alimentando pregiudizi antisemiti» attacca Maurizio Gasparri, capogruppo dei senatori Fi.

E il coordinamento di Fi Giovani Puglia: «I giovani semicomunisti del Pd pugliese che difendono Vito Leccese non sembrano comprendere la gravità né delle parole del sindaco, né dell'esclusione di Israele dalla Fiera del Levante. Il Comune di Bari scivola sempre più verso un antisemitismo strisciante, mascherato da antisionismo».

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