Politica internazionale

Germania in cortocircuito: vuole espellere i migranti ma finanzia le Ong

La sinistra tedesca, a differenza di quella italiana, si è resa conto che la Germania è in piena emergenza migranti. Ma sono gli stessi che finanziano le Ong per portare gli irregolari in Italia

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Dopo anni di politiche immigrazioniste spregiudicate, che hanno permesso l'ingresso di migliaia di irregolari in Germania, ma anche nel resto d'Europa, ora il governo tedesco si rende conto di dover invertire la rotta. L'avanzata dell'estrema destra di Afd, che sta riuscendo a far presa sugli elettori proprio contestando l'approccio all'immigrazione avuto dai governi tedeschi degli ultimi decenni spaventa la coalizione semaforo, che rischia di lasciare sul campo migliaia di voti. Olaf Scholz vuole accelerare le procedure di espulsione per i migranti ai quali sono state rigettate le domande di asilo e la sinistra di governo sembra essere d'accordo. Ma queste sono le stesse forze politiche che hanno approvato un finanziamento di 8 milioni in quattro anni alle Ong che operano nel Mediterraneo per portare i migranti in Italia.

I Verdi di Ricarda Lang, che continuano a difendere il finanziamento alle navi delle Ong concordano sulla necessità di operare un cambiamento per evitare che in Germania ci siano ulteriori irregolari. E la stessa Lang è intervenuta duramente contro alcuni esponenti della coalizione semaforo di cui fa parte perché, a suo dire, non c'è abbastanza impegno per costruire un sistema che agevoli l'espulsione di chi non ha diritto all'asilo. Il governo tedesco è nel caos anche a fronte delle rimostranze dei cittadini, i quali lamentano una pressione migratoria nel mondo reale eccessiva. Sahra Wagenknecht, deputato della sinistra, nel 2021 sostenne che non sia accettabile avere quartieri in cui "i nativi sono in minoranza". E dire che in due anni la situazione è molto peggiorata.

Ma questi esponenti sono gli stessi che hanno già erogato la quasi totalità dei 2 milioni previsti per le Ong nel 2023 degli 8 milioni complessivi e che hanno protetto lo stanziamento che a metà ottobre sembrava essere in procinto di essere sospeso. Le organizzazioni non governative che i Verdi e tutta la sinistra tedesca hanno sempre tutelato, supportato e finanziato, negli anni hanno acquisito forza e convinzione e oggi si sentono in diritto di poter imporre il loro modus operandi e la loro parola. E mentre dalla Germania pretendono il finanziamento, come dimostrano le proteste quando sembrava che questo fosse sospeso, possibilmente maggiore visto che lamentano di non coprire nemmeno una missione, in Italia pretendono di imporre la loro volontà.

E nel momento in cui coinvolgono un professore tedesco che sostiene la massima sovranità della Germania sulle barche battenti bandiera tedesca, sulle quali l'Italia, secondo loro, non può avere giurisdizione, è chiaro che esiste nel Paese di Scholz una dicotomia pericolosa che rischia di arrivare a una rottura.

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