La missione di Meloni a Tirana e la foto con i "volenterosi" (ma senza Macron)

Viaggio della premier per il vertice della Comunità politica europea: "Dobbiamo insistere per un cessate il fuoco incondizionato con garanzie per l’Ucraina". Poi l'avvertimento: "Putin meno disponibile di altri"

La missione di Meloni a Tirana e la foto con i "volenterosi" (ma senza Macron)
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Dal nostro inviato a Tirana

“Si è visto in queste rispetto a una certa propaganda chi sia disponibile a fare dei passi importanti a favore della pace e chi invece sia chiaramente meno disponibile. Penso però che non dobbiamo gettare la spugna, dobbiamo insistere per un cessate il fuoco incondizionato e per un accordo di pace serio che preveda garanzie di sicurezza per l’Ucraina. E continuiamo a lavorare per questo obiettivo”. Giorgia Meloni arriva a Tirana sotto una pioggia battente per prendere parte al sesto vertice della Comunità politica europea (un forum che comprende 47 Paesi del Vecchio continente e non solo i 27 dell’Ue) e ribadisce il suo sostegno a Kiev e i suoi dubbi sull’effettiva volontà di Vladimir Putin di dare seguito ai colloqui di pace di Istanbul che, in effetti, sono iniziati piuttosto in salita.

A Tirana sono presenti, tra gli altri, i vertici dell’Unione europea (Ursula von der Leyen e Antonio Costa), il segretario generale della Nato Mark Rutte, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, Macron, il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e quello della Turchia Recep Erdogan. Inevitabile, dunque, che il conflitto tra Mosca e Kiev sia il tema principale del summit.

Peraltro, mentre l’auto di Macron non è ancora arrivata all’Opera nazionale, il luogo che ospita il vertice, le telecamere ufficiali dell’organizzazione immortalano un lungo scambio tra von der Leyen, Zelensky, Meloni e Starmer. Di fatto, un pezzo della cosiddetta “coalizione dei volenterosi” più la premier italiana, che sabato scorso aveva partecipato al vertice di Kiev non di persona ma in videocollegamento da remoto. Uno scambio a cui segue un secondo capannello, questa volta in occasione della photo opportunity del summit. Questa volta sono Macron, Zelensky, von der Leyen, Rutte e Starmer a confrontarsi per diversi minuti, mente Meloni parla con Costa, il cancelliere austriaco Christian Stocker e il presidente serbo Alexandar Vucic.

A favore di telecamere, Meloni – che nel pomeriggio ha in programma un bilaterale con il padrone di casa, il premier albanese Edi Rama – torna anche sui Cpr italiani in Albania. “Non farò in tempo a passarci, ma – dice - stiamo andando avanti. Mi pare che il lavoro dimostri per la velocità e soprattutto per il funzionamento dei rimpatri che alla fine, come avevamo promesso, stiamo andando avanti”. Poi, via verso l’ingresso dell’Opera nazionale sotto una pioggia battente.

“Qui mi fracico”, si lascia sfuggire ridendo la premier. Che pochi minuti prima era stata accolta al suo arrivo da un Rama che l’ha ricevuta inginocchiandosi scherzosamente. Ma questo, ribatte la premier, “devi farlo solo quando siamo soli”.

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