
Lo sciopero indetto dai pro-Pal Gaza è degenerato in guerriglia, con scontri con la polizia e blocchi stradali e ferroviari. E Fratelli d'Italia non ha dubbi sul fatto che le violenze avvenute lunedì siano state organizzate con l'obiettivo di colpire i nodi logistici e infrastrutturali del Paese. Ne sono una prova i 60 agenti feriti a Milano, l'occupazione della facoltà di Lettere alla Sapienza, la foto di Giorgia Meloni bruciata in piazza a Napoli e il deltaplano fatto volare sopra Firenze per rievocare l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Tutti episodi che certificano un certo clima di odio e le connivenze tra i Pro-Pal e i sostenitori di Hamas.
Il capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami (nella foto insieme al capo dei senatori Fdi Lucio Malan), a margine della conferenza stampa «Tutte le ambiguità della propaganda Pro-Pal» che si è svolta ieri in Senato, ha ringraziato la «stampa libera, coraggiosa e indipendente» che «ha ricostruito una rete di interessi e collusioni che nulla hanno a che fare con la genuina aspirazione alla pace». Secondo il capogruppo di Fratelli d'Italia, «dietro iniziative che si presentano come pacifiste si celano infatti disegni eterodiretti da Hamas, che utilizza la buona fede di alcuni per legittimare i propri obiettivi eversivi e violenti». Per Bignami «non si tratta di semplici interferenze, ma di vere e proprie collusioni, alimentate anche finanziariamente, con lo scopo di diffondere una narrazione distorta e di rafforzare lo statuto jihadista di Hamas». Anche il presidente dei senatori di FdI, Lucio Malan, chiede di «verificare quali sono i collegamenti e le commistioni con Hamas che è un'organizzazione terroristica che usa gli scudi umani, ruba il 90 per cento degli aiuti umanitari che arrivano a Gaza e sfrutta le ingenti somme di denaro che giungono dall'estero per fare tutto meno che il bene della popolazione palestinese». Il deputato Francesco Filini, responsabile Programma del partito, invece, attacca l'opposizione: «Strumentalizzare una tragedia come quella di Gaza è quanto di più ignobile la politica possa fare ed è ciò che sta facendo la sinistra, sventolando in ogni occasione la bandiera della Palestina come fosse una clava contro il governo Meloni, arrivando ad addossargli colpe di ciò che sta accadendo in Medi Oriente». La deputata Sara Kelany, responsabile Immigrazione di FdI, ritiene che vi sia un velo di ipocrisia nella propaganda Pro Pal visto che «accanto alle bandiere palestinesi sventolavano quelle con la falce ed il martello».
Kelany chiede alla sinistra e al M5S di «prendere le distanze da chi minaccia o aggredisce giornalisti italiani o anche da chi immagina che in Italia dovrebbero essere istituiti tribunali islamici per i tanti cittadini musulmani presenti».
Nel corso della conferenza stampa, moderata dalla giornalista del Tempo Giulia Sorrentino e a cui ha partecipato anche il direttore Tommaso Cerno, infatti, sono state ricordate le «relazioni pericolose» che alcuni parlamentari dell'opposizione avrebbero avuto con esponenti vicini ad Hamas. A tal proposito, Cerno ha provocatoriamente stuzzicato i politici chiamati in causa negli articoli: «Ci hanno chiesto soldi, ma mai una smentita».