Giorgia Meloni in serata ha registrato un video spiegando le ragioni per le quali Fratelli d'Italia ha deciso di non votare a favore della rielezione di Ursula von der Leyen al parlamento europeo. "Siamo rimasti coerenti con la posizione espressa nel Consiglio europeo di non condivisione del metodo e del merito", ha detto il presidente del Consiglio. Nelle scorse ore, gli europarlamentare intervenuti hanno sottolineato che la discriminante è stata l'annessione dei Verdi nella "maggioranza Ursula", che ha in questo modo spostato tutto a sinistra il baricentro decisionale, ignorando completamente la volontà popolare che si è espressa nelle ultime elezioni europee.
Il voto contrario, ha però sottolineato Meloni, "non comprometterà la collaborazione che il governo italiano e la Commissione europea hanno già dimostrato di saper portare avanti su molte materie, come ad esempio la materia della migrazione". Quindi, il presidente del Consiglio ha voluto "fare gli auguri di buon lavoro comunque a Ursula von der Leyen", con la quale ha dimostrato di avere un buon rapporto e di poter collaborare proficuamente. Sui social, poi, il premier ha voluto rimarcare il ruolo dell'Italia in Europa, che non è marginale come vorrebbero le opposizioni, costruendo una narrazione di comodo che non rispecchia la realtà. "È la prima volta che la sfida del governo dei flussi migratori entra nell'agenda dei lavori della Comunità politica europea (Cpe) e che ad essa viene dedicata una specifica tavola rotonda, che sono molto felice di aver co-presieduto insieme al collega albanese Edi Rama al Summit di oggi a Blenheim Palace nel Regno Unito", ha dichiarato Meloni.
Quello delle migrazioni, infatti, è "un fenomeno che interessa tutti e che dobbiamo affrontare insieme, intensificando la lotta a quella moderna forma di schiavitù che è il traffico di esseri umani, affrontando le cause profonde della migrazione e garantendo il primo diritto di tutti: quello a non dover migrare". Per raggiungere l'obiettivo, ha proseguito il premier, è fondamentale "che non si perda mai di vista la centralità che dobbiamo dare alla dimensione esterna, così come non bisogna aver timore nell'esplorare soluzioni innovative, come quella che abbiamo avviato con il protocollo Italia-Albania".
Quella tracciata dall'Italia, infatti, è "na strada nuova, coraggiosa, inedita, ma che rispecchia perfettamente lo spirito della Cpe e che ha tutte le carte in regola per essere percorsa anche con altre Nazioni extra-Ue".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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