Alluvione di Parma, il Comune informato già tre giorni prima

Un fax di allerta arriva negli uffici sabato 11, ma fino a lunedì pomeriggio il Comune di Pizzarotti non fa nulla. Pd e Lega insorgono

Alluvione di Parma, il Comune informato già tre giorni prima

Dito puntato contro il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Il tema del contendere è la gestione dell'emergenza dell'alluvione che nella città emiliana ha provocato danni da oltre 100 milioni di euro. E a puntare il dito contro Pizzarotti è il consigliere Pd Nicola Dall'Olio: "Pizzarotti ha ricevuto l’allerta all’inizio del pomeriggio di lunedì 13 senza fare nulla fino a sera". Il primo cittadino si è difeso: "Il documento parlava di fase di preallarme e non prevedeva un’allerta generale alla popolazione. L’allerta vera e propria è arrivata solo alle 16.59 quando le acque del Baganza avevano già invaso la città. Queste sono solo chiacchiere da bar".

Adesso però, nella vicenda si aggiunge un tassello: si tratta di un fax precedente che arriva negli uffici del Comune già sabato 11. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera in esclusiva, "in questo nuovo documento, che richiede l’attivazione della fase di attenzione, si legge: "allerta per condizioni meteorologiche avverse a partire da domenica 12 fino a martedì". E tra gli effetti attesi: "Rapidi innalzamenti dei livelli dei corsi d’acqua minori con limitati fenomeni di inondazione". Come spiega sempre il Corsera, si tratta di un’allerta di tipo 1, che prevede cioè la possibilità di pericoli per la popolazione civile e danni alle abitazioni e che impone al sindaco di informare i cittadini. Il documento è stato trasmesso sabato 11 ottobre alle ore 13:49. Il problema però è che Pizzarotti in quelle ore si trova al Circo Massimo per la kermesse grillina. E così la comunicazione della Prefettura viene protocollata dal Comune solo il lunedì dopo e ai cittadini non arriva alcuna segnale fino alle 17.45 di lunedì. "Di fax del genere qui in Comune ne arrivano in continuazione, cosa dovrei fare evacuare la città ogni volta? Piuttosto sarebbero necessari mezzi di controllo come telecamere e sensori basati su dati e rilevazioni reali e non sulle previsioni meteo", si è difeso il sindaco.

Che poi ha contrattaccato: "Non è arrivato il fax della Prefettura, quindi quello di preallarme e di allarme non sono arrivati, ma mi hanno chiamato telefonicamente alle quattro e mezza di lunedì. Nel caso specifico le persone si sono attivate, ma quello che penso manchi (ma un sistema perfetto non esiste) è questa catena di comando. Quindi in questo buco cos’è mancato? Ma non per questo noi non ci siamo attivati, le persone della Protezione civile erano già sul posto e si stavano coordinando con le altre persone delle Protezioni civili degli altri Comuni per attivarsi. Bisogna interrogarsi su come fare prevenzione e come avere quelle opere che possono consentirci di avere un’attuazione di questi piani. Quali cittadini sono mai andati a leggere il piano di Protezione civile? Quali sanno come attivarsi rispetto a quello che potrebbe succedere? Il tema è una catena, ma tipicamente in Italia non interessa la catena, interessa trovar qualcuno a cui dare la colpa".

Intanto Pd e Lega attaccano. "Il Ministero dell’Interno chiarisca sulla vicenda delle comunicazioni tra Prefettura di Parma e Comune, in occasione dell’alluvione del 13 ottobre. Occorre capire se il sindaco Pizzarotti, impegnato nella manifestazione del Movimento 5 stelle al Circo Massimo, avesse predisposto le opportune coperture in Comune su chi doveva ricevere gli avvisi di allertamento", tuona il deputato Pd Federico Gelli, annunciando la presentazione di un’interrogazione al ministro dell’Interno, Angelino Alfano.

"Se il sindaco fosse rimasto al suo posto invece di andare al Circo Massimo alla

manifestazione organizzata dal Movimento 5 Stelle, le cose sarebbero state diverse e avremmo evitato buona parte di quello che è successo", ha scritto su Facebook il segretario nazionale della Lega Emilia Fabio Rainieri.

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