Altro che "aiuti". I fondi dell'Europa finiscono ad Hamas

Dall'Anp 60 milioni ai detenuti liberati. La commissione Ue: "I soldi ai terroristi"

Altro che "aiuti". I fondi dell'Europa finiscono ad Hamas
00:00 00:00

Sessanta milioni di euro. È questa la cifra che l'Autorità Nazionale Palestinese ha versato ai 250 prigionieri affiliati ad Hamas, e non solo, liberati da Israele nell'ambito dello scambio di ostaggi avvenuto il 13 ottobre 2025. Un pagamento che attinge dai finanziamenti europei e che sembrerebbe mettere nero su bianco una verità tremenda: l'Europa continua a pagare i terroristi. L'Unione Europea è infatti il principale finanziatore dell'Autorità palestinese: 1,36 miliardi di euro tra il 2021 e il 2024 e già 1,6 miliardi stanziati per il triennio 2025-2027. Denaro destinato, sulla carta, a sostenere salari pubblici, pensioni e famiglie vulnerabili. Nella realtà però, una parte finisce nelle mani dei terroristi. La pratica ha un nome preciso: "pagati per uccidere" ed è la legge che regola il cosiddetto "Fondo dei Martiri", il sistema con cui l'Autorità Nazionale Palestinese premia chi uccide, ferisce o partecipa ad attacchi contro Israele. Secondo un'indagine di Palestinian Media Watch questo macabro sistema non si è fermato, anzi. Una scala retributiva precisa, un salario vero e proprio che aumenta a seconda della gravità del crimine commesso: 320 euro al mese per chi ha una condanna breve, fino ad arrivare a 2880 euro al mese per coloro che devono scontare più di 30 anni di galera. E ci sono anche dei "bonus": 78 euro in più al mese per chi ha una moglie, la stessa cifra per chi uccide un residente di Gerusalemme.

Il risultato? Ogni terrorista liberato qualche settimana fa dalle carceri israeliane non solo è tornato libero tra le braccia di Hamas ma lo ha fatto con un bel bottino nelle tasche. Una media, sui 250 liberati, di 240 mila euro a testa - come riporta PMW-. In cima alla lista c'è Sabir Abu Naheem condannato all'ergastolo ma che lo scorso 13 ottobre è uscito con ben 640 mila euro; ma anche Nasser Abu Srour, altro ergastolano, che ne ha guadagnati circa 496 mila. Stipendi che si sommano poi ai soldi dati alle famiglie dei carcerati. A pagarli è formalmente l'ANP ma la provenienza è chiara: Bruxelles.

Non si tratta di un segreto: già nell'estate del 2023 un documento ufficiale del Parlamento Europeo ammetteva che "l'Autorità Palestinese e l'OLP continuano a fornire fondi alle famiglie dei martiri e retribuzioni ai detenuti, compresi i condannati per atti di terrorismo contro obiettivi ebraici".

Le pressioni internazionali hanno poi fatto sì che lo scorso 10 febbraio il presidente palestinese Abu Mazen, ha annunciato con un decreto la revoca dei benefici per i detenuti e le loro famiglie. Una mossa di facciata, sotto spinta americana. Di fatto i pagamenti non si sono mai interrotti. A confermarlo, oltre l'indagine di PMW, è anche un documento della commissione Bilancio del Parlamento europeo - di cui il Giornale è in possesso - datato febbraio 2025 in cui si legge: "L'Autorità Palestinese ha versato pagamenti ai terroristi rilasciati dimostrando ancora una volta che, purtroppo, i fondi dell'UE vengono utilizzati per finanziare il terrorismo". Sempre dall'Europa c'è anche l'interrogazione parlamentare del tedesco eurodeputato Dennis Radtke, appartenente al PPE, che nel 2024 in un'interrogazione, anch'essa in possesso de Il Giornale, chiedeva: "Come può la Commissione spiegare ai contribuenti dell'Ue che l'Ue sta finanziando un governo - l'Autorità Palestinese - che premia il terrorismo, sostenendo così anche l'incentivo ancora più0 spregevole di una ricompensa più elevata per attacchi più letali?". Una domanda rimasta senza risposta, come tutte quelle che toccano il nodo più scomodo di questa vicenda: la responsabilità europea.

Perché dietro ai proclami di pace e cooperazione, Bruxelles continua a staccare assegni che finiscono nelle mani di chi glorifica la violenza. Sessanta milioni di euro per chi semina morte. E mentre i leader europei parlano di diritti umani e convivenza, i nostri soldi finiscono a chi li calpesta: i terroristi milionari.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica