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Anche Fitch promuove l'Italia. Giorgetti: "Sulla giusta strada"

Il ministro: "Tanto studio, tanto lavoro serio e riservato" hanno pagato. L'agenzia migliora il giudizio dopo che lo avevano fatto gli investitori

Anche Fitch promuove l'Italia. Giorgetti: "Sulla giusta strada"
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"Tanto studio, tanto lavoro. Serio e riservato. Abbiamo riportato l'Italia sulla giusta strada". È stato questo il commento a caldo del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, alla promozione di Fitch. Che ieri in tarda serata ha pubblicato il suo giudizio sull'Italia alzando il rating da BBB a BBB+ con outlook stabile. Fitch ha inoltre alzato il rating IDR a breve termine dell'Italia da F2 a F1.

L'aggiornamento, si legge nella nota dell'agenzia, riflette "una maggiore fiducia nella traiettoria fiscale dell'Italia, sostenuta da una crescente prudenza fiscale e da un forte impegno nel raggiungere gli obiettivi di bilancio a breve e medio termine previsti dal nuovo quadro di bilancio della Ue. Un contesto politico stabile, il continuo slancio riformatore e la riduzione degli squilibri esterni migliorano ulteriormente gli indicatori di credito dell'Italia. Questi fattori attenuano i rischi derivanti dal debito pubblico ancora elevato e dalle crescenti sfide esterne". Premiata anche la performance fiscale superiore (Fitch prevede una continua e graduale riduzione del deficit nel 2025-2027, supportata da miglioramenti strutturali sul fronte delle entrate e da un rigoroso controllo della spesa), il contenimento della spesa e l'impegno del governo a ridurre il deficit al 2,6% nel 2027 e al di sotto del 2% entro il 2029.

L'Italia, secondo Fitch, è sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di crescita della spesa netta per il 2025 (1,3%) e ridurre il deficit strutturale di almeno lo 0,5% nell'ambito della Procedura per i disavanzi eccessivi. "L'attuale quadro politico e il contesto politico stabile viene aggiunto - favoriscono il raggiungimento degli obiettivi da parte dell'Italia, con il nuovo processo di pianificazione pluriennale che funge da importante ancoraggio per sostenere la prudenza fiscale. Ciò è in netto contrasto con il recente passato, quando l'Italia ha sofferto di inversioni di rotta e instabilità politica, che hanno portato al mancato raggiungimento degli obiettivi".

Non solo. "Il debito rimarrà molto più elevato rispetto ai Paesi concorrenti ma prevediamo rischi ridotti in termini di finanziamento del debito e sostenibilità. Lo spread dell'Italia sulle economie principali dell'Eurozona continua a ridursi e le sfide esterne (comprese le preoccupazioni fiscali in altri grandi paesi dell'Ue) non si sono riversate sulle condizioni di finanziamento. Il sostegno della Bce (garantito dal rispetto delle regole di bilancio), un mercato del debito liquido e una scadenza media di sette anni mitigano ulteriormente i rischi". Apprezzati anche il bilancio estero migliorato, i fondamentali del credito e il settore bancario stabile. Tra i fattori che potrebbero favorire ulteriori promozioni, conclude Fitch, ci sono "un calo significativo del debito/Pil, sostenuto da surplus primari più alti o da una crescita nominale più robusta".

A Palazzo Chigi e nelle sale operative circolava già nel pomeriggio un ottimismo condiviso. Anche perché le procedure delle società di rating sono particolarmente lente e macchinose e sono rimaste indietro rispetto al mercato che ha già scontato una promozione, tant'è che oggi sulle scadenze da due a cinque anni il debito pubblico italiano costa meno di quello francese. E siamo anche sui minimi dello spread con la Germania: ieri il differenziale tra Btp decennali e omologhi Bund ha chiuso in calo a 81,6 punti agli 83 punti di giovedì.

L'agenda delle pagelle resta, intanto, fitta: il voto di Moody's sul rating sovrano dell'Italia arriverà il 21 novembre (il 23 maggio l'agenzia ha alzato da stabile a positivo l'outlook che accompagna il Baa3 attribuito al Belpaese ormai da 7 anni).

Per il giudizio di S&P c'è da attendere il 10 ottobre (l'11 aprile l'agenzia aveva promosso il nostro Paese con un BBB+ da BBB, con outlook stabile). Una settimana dopo, il 17 ottobre, a esprimersi sarà Morningstar Dbrs (il 22 aprile ha confermato il rating a BBB con trend che resta positivo.

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