Gli artigiani ricorrono all'Antitrust: "Questo Ecobonus ci penalizza"

La Cna: «Lo sconto nel decreto Crescita altera la concorrenza»

Gli artigiani ricorrono all'Antitrust: "Questo Ecobonus ci penalizza"

Il pressing su governo e Parlamento non ha funzionato. Così la Cna, Confederazione nazionale degli artigiani, ha deciso di attaccare la nuova versione dell'Ecobonus e del Sismabonus, rivolgendosi all'Antitrust e alle istituzioni europee.

Oltre 60 imprese dei settori impianti, legno e arredamento associate a Cna hanno avviato un procedimento amministrativo davanti alla Commissione europea e all'Autorità garante della concorrenza ed il mercato affinché verifichino la legittimità dell'articolo 10 del decreto Crescita. L'obiettivo dell'associazione degli artigiani è di eliminare la misura prevista dall'articolo 10 del decreto Crescita, che dà la possibilità al contribuente che ristruttura di optare per uno sconto nella fattura della ditta che fa i lavori al posto delle detrazioni. In sintesi, chi mette in sicurezza un edificio dal rischio sismico o fa interventi per rendere più efficiente dal punto di vista energetico un'abitazione può scegliere di rinunciare alla detrazione, incassando subito uno sconto di pari importo dalla ditta che esegue i lavori. Il fornitore recupererà lo sconto come credito di imposta, da utilizzare in compensazione in cinque anni. Oppure il fornitore potrà cedere il credito di imposta ai propri fornitori.

Un sistema complesso e potenzialmente costoso per le piccole aziende. Un regalo «alle multiutilities e a qualche ex monopolista», aveva denunciato tempo fa la confederazione, convinta che solo le grandi aziende possano permettersi il lusso di avere crediti di imposta, al posto di preziosa liquidità. «Il provvedimento - ha dichiarato il presidente Cna Installazione Impianti, Carmine Battipaglia - ci ha convinto a mobilitarci a tutela delle piccole imprese. D'intesa con la Confederazione ci siamo attivati per ricorrere sia all'Antitrust che alla Commissione europea per ottenere la cancellazione dell'articolo 10 che riteniamo un tentativo di favorire la concentrazione del mercato della riqualificazione energetica nelle mani di pochi operatori, con conseguente alterazione della concorrenza, rappresentando un indebito aiuto di Stato per le grandi imprese a danno delle piccole e medie».

Il

mercato è rilevante. Secondo l'ultimo Rapporto Enea i lavori di efficientamento energetico del patrimonio edilizio che hanno beneficiato dell'Ecobonus nel 2018 sono stati 334mila con 3,3 miliardi di euro di investimenti.

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