Europa

Assist Ue a Parigi: il nucleare è green

Accordo con gli Stati membri, inserito tra le energie rinnovabili anche l'idrogeno "pulito"

Assist Ue a Parigi: il nucleare è green

Via libera dopo un lungo negoziato tra il Parlamento europeo e gli Stati membri alla direttiva europea per promuovere e regolamentare le energie rinnovabili con l'aumento al 42,5 per cento della quota di consumi finali di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili prevista entro il 2030. Grazie al nuovo accordo, il contributo obbligatorio delle rinnovabili sale non solo rispetto all'attuale 32 per cento ma anche al 40 proposto dalla Commissione nel pacchetto clima del 2021. Gli europarlamentari e gli Stati hanno concordato di impegnarsi per raggiungere il 45 per cento corrispondente all'iniziale richiesta della Commissione e del Parlamento europeo. Importante l'inclusione del nucleare nella direttiva dopo il braccio di ferro tra Germania e Francia: Parigi ha ottenuto che l'energia atomica fosse conteggiata per la decarbonizzazione dell'industria anche se, ha precisato l'eurodeputato tedesco Markus Pieper a guida dei negoziati, ci sono «forti limiti».

Il compromesso raggiunto prevede che il 42 per cento dell'idrogeno provenga da combustibili rinnovabili di origine non biologica entro il 2030 e il 60 entro il 2035 ma gli Stati membri potranno comunque coprire il 20 di queste quote utilizzando la produzione nucleare a condizioni specifiche. Dalla direttiva arriva anche il placet alla biomassa (legna bruciata per produrre energia) come energia verde nonostante la contrarietà delle Ong ambientaliste.

Pieper, che ha parlato di «un buon giorno per la transizione energetica dell'Europa», ha sottolineato l'accelerazione dei permessi per installare le rinnovabili. Tra i passaggi degni di nota, anche la soglia del 49 per cento indicata entro il 2030 per le fonti rinnovabili necessarie per l'energia utilizzata dagli edifici. Al tempo stesso, gli Stati membri potranno scegliere tra un obiettivo di almeno il 29 per cento di quota di rinnovabili nel consumo di energia nel settore dei trasporti entro il 2030 oppure un obiettivo di riduzione del 14,5 per cento dell'intensità di gas serra nei trasporti grazie all'uso di fonti rinnovabili.

Per il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen «questo accordo ci aiuterà a progredire verso la neutralità climatica, rafforzare la nostra sicurezza energetica e aumentare la nostra competitività, tutto insieme». Secondo il suo vice Frans Timmermans invece «le energie rinnovabili contribuiranno alla nostra sovranità energetica riducendo le importazioni di fossili e ridurranno le bollette dei consumatori», mentre per il Commissario europeo all'energia Kadri Simson «la nuova direttiva rinnovabili è un passo importante nella realizzazione del Green Deal e del RePower Eu».

Ora diventa ancor più importante accelerare sullo sviluppo di una filiera europea delle rinnovabili, in particolare per la componentistica e l'approvvigionamento delle materie prime.

Ne va della nostra sicurezza energetica.

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