"Vi racconto il sistema che ha scoperchiato il concorso nel Lazio"

Il "caso Allumiere", per il consigliere regionale Chiara Colosimo, non è un caso isolato. Anzi, quel concorso "scoperchia" l'esistenza di un "sistema". E il MoVimento 5 Stelle sta a guardare (e non solo)

"Vi racconto il sistema che ha scoperchiato il concorso nel Lazio"

Del concorso di Allumiere e del possibile ruolo della Regione Lazio rispetto a quel caso si parla poco di questi tempi, ma qualche novità c'è. Anzitutto, la relazione di Chiara Colosimo, presidente della commissione Trasparenza, è pronta.

Per quanto qualcuno abbia tergiversato nell'approvare quella relazione. I commissari, per via delle "resistenze", dovranno aggiornarsi dopo le ferie estive. Inoltre, il comune di Allumiere ha inviato una lettera ai candidati del concorso in cui si inizia a parlare di annuallmento. Gli effetti delle graduatorie, nel frattempo, sono state sospesi. Insomma, nella stabilità estiva, qualcosa si muove.

Parliamo della "stipendiopoli" balzata alle cronache nazionali che, come ha scritto su Il Giornale, Giuseppe Marino "moltiplicato i pregiati posti di lavoro pubblico a tempo indeterminato e ne ha distribuiti almeno 24, in gran parte tra chi ha la tessera del Pd". Il Consiglio regionale del Lazio, com'è peraltro previsto, ha attinto dalla graduatoria. E le polemiche si sono scatenate. Ma c'è anche una rete di comuni coinvolta nelle assunzioni di persone ascrivibili al Partito Democratico.

Il caso del "concorso dei miracoli" potrebbe essere vicino a una qualche conclusione. Il consigliere regionale Chiara Colosimo, che è espressione di Fratelli d'Italia, si è fatta questo conto: 29 su 44 assunti sono i "candidati fuori dalle pre-selettive", perché non avrebbero i requisiti; di quei 44, 34 avrebbero legami con la politica o con la commissione. L'esito dell'inchiesta, almeno per quel che riguarda la parte politica, è in divenire.

Ma il "caso Allumiere", per la Colosimo, fa parte di un "sistema". Non sarebbe solo un caso isolato, dunque. Qualcosa che sarebbe ormai consolidato. Qualche giorno fa, il consigliere regionale Francesca De Vito è uscita in polemica dalla formazione pentastellata, citando il tradimento degli elettori ed il caso Allumiere tra le motivazioni. Ma il resto del MoVimento 5 Stelle laziale non è dello stesso avviso.

Attorno a questa storia, possono essere elencati più aspetti: le questioni di legittimità, su cui si pronunceranno gli inquirenti; l'opportunità politica, che è al centro del dibattito; la linea tenuta dal MoVimento 5 Stelle, che su "Allumiere" e dintorni non è troppo attivo sul piano dei giudizi senza sconti, com'è invece avvenuto in altre circostanze; il peso di questa vicenda per le imminenti elezioni amministrative e per i prossimi appuntamenti.

Senta, cerchiamo di partire con un atteggiamento garantista: voi contestate l'opportunità politica o il merito giuridico?

"Ho sempre tenuto i due piani separati: l'opportunità politica è una cosa, gli errori amministrativi un'altra. E questi ultimi non sono più contestabili, perché sono palesi. C'è un tema, però, considerando pure il comunicato dei carabinieri: credo che le due cose siano andate di pari passo".

Cioè?

"Cioè che alcuni errori, che potrebbero sembrare amministrativi, siano stati fatti, in realtà, per facilitare alcuni candidati amici dei politici".

Però la sua linea è garantista..

"Ho iniziato a fare le pulci alla Regione per dimostrare come ci fosse una falla che creava un danno a chi amministrava, così come con la storia delle mascherine. A me interessa difendere l'istituzione, non condannare Tizio o Caio. Per cui, se c'è qualcuno che ha sbagliato, quel qualcuno deve pagare. E non per via del giustizialismo, bensì perché deve emergere che non siamo uguali. Perché non siamo tutti uguali".

A che punto è l'iter della relazione?

"La relazione finale è stata stilata. Però ci sono molte resistenze. Dunque, con la riapertura dei lavori darò un termine per le osservazioni agli altri commissari".

Scusi, ma resistenze in che senso?

"Nel senso che molti hanno utilizzato questa motivazione: la relazione è lunga e dettagliata. Per cui, c'è chi ha detto di aver bisogno di tempo ulteriore. La relazione non è stata approvata, come speravo, prima della chiusura dei lavori".

Quali conclusioni ha tratto nella relazione?

"Le conclusioni derivano dalle audizioni e dagli atti in nostro possesso. Al netto dell'opportunità politica, è evidente come anche la procedura amministrativa e burocratica del concorso sia stata falsata. Dalla prova pre-selettiva alle strane coincidenze all'interno delle cosiddette battterie del concorso, passando dal non comunicare la graduatoria con il punteggio ai comuni. Gli stessi che poi hanno attinto".

Il Comune di Allumiere ha inviato una lettera ai candidati...

"Sì, è l'ultima follia targata Partito Democratico e sindaco Pasquini. Gli inquirenti stanno stringendo. Cercano di venirne fuori con una sorta di sondaggione. Una cosa tipo: "Caro candidato, tu hai partecipato, che ne pensi se annulliamo?" Vorrei che qualcuno mi dicesse se è normale che accada nella pubblica amministrazione".

Ma il suo intento qual è?

"Io non sono una giustizialista, però credo nei principi. Quello che emerge con Allumiere è una completa mancanza di valori. Gli stessi che dovrebbero essere propri prima di una democrazia e poi dei singoli. Ciò che ha scoperchiato il caso Allumiere non è un caso singolo, ma un modus operandi. Nella provincia di Roma, esiste un sistema. La stesso meccanismo ha avuto luogo in altri comuni".

Ossia?

"Il sindaco uscente di Subiaco è stato assunto insieme ad un assessore di Marino che ha vinto un concorso a Guidonia. Il sindaco di Rocca Santo Stefano ha assunto il sindaco di Zagarolo. Ciò che deriva dal caso Allumiere è che alcuni hanno usato le istituzioni per sistemarsi. Secondo il mio modo di vedere, non ha nulla a che vedere con il giustizialismo, però ha molto a che vedere con come si concepisce la politica. Per questo, non farò nessuno sconto. La verità è che c'è un sistema".

Sì, ma se lei mi parla di "sistema", io le devo chiedere da chi è composto..

"Non io ma i casi citati fin qui ci dicono che per ora i comuni coinvolti sono ascrivibili al Partito Democratico e, nello specifico, al Pd della provincia di Roma. Però, prendendo in considerazione la questione relativa alla Asl di Latina, si fuoriesce da Roma e provincia. Io credo si sia sviluppato un sistema che è a metà tra chi governa e chi dirige. Perché non dobbiamo dimenticare la parte recitata dai dirigenti o dai commissari in questi processi".

Passiamo alla politica. Il MoVimento 5 Stelle è il convitato di pietra di questa storia? Governano col Pd senza remore?

"Il sindaco di Guidonia è grillino. Sono il più grande bluff della storia. Non sono stati in grado di fare opposizione, dunque hanno pensato bene di entrare in maggioranza. L'unica che faceva opposizione (Roberta Lombardi, ndr) oggi fa l'Assessore. Non l'ho vista alzare un sopracciglio su Allumiere. I grillini non sono proprio convitati di pietra...".

Cioè?

"Cioè, almeno per le assunzioni in Consiglio regionale, sono parte in causa: i grillini esprimono un membro del Consiglio di presidenza. Per quello che ne sappiamo, poi, qualcuno legato al MoVimento 5 Stelle è stato assunto con l'infornata di Allumiere, ma come dimostra Guidonia, sono diventati il tonno delle scatolette in un batter d’occhio".

E la linea Zingaretti qual è?

"Zingaretti è immune.

È inspiegabile come possa continuare a far finta di niente, le mascherine mai arrivate ma profumatamente pagate erano fake news (c’è ancora la grafica della regione sui social), le nomine politiche in piena pandemia polemiche sterili, i debiti fuori bilancio non erano un problema (fin quando non è arrivata la corte dei conti) e su “Concorsopoli” nemmeno una dichiarazione ufficiale, solo un tentativo di maquillage. La miglior foto ricordo di Zingaretti è la sua potente dirigente sui rifiuti, già vicesindaco del Pd, che dopo l’arresto si candida sindaco nel suo comune viterbese di Vetralla. Incredibile ma vero...".

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