Audio di Bova, Monzino indagato per tentata estorsione

L'imprenditore avrebbe inviato le minacce all'attore attraverso una sim spagnola

Audio di Bova, Monzino indagato per tentata estorsione
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Non è più contro ignoti l'inchiesta sulla diffusione degli audio privati tra Raoul Bova e la modella Martina Ceretti. I magistrati della Procura di Roma, che ieri hanno ascoltato l'attore come persona offesa, hanno iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di tentata estorsione Federico Monzino, l'imprenditore milanese che avrebbe inviato all'ex fotografo Fabrizio Corona - che poi le ha diffuse sul suo podcast Falsissimo prima che diventassero virali sul web - le chat e gli audio compromettenti di Bova con la Ceretti, con la quale l'attore avrebbe avuto una relazione extraconiugale.

Secondo i magistrati sarebbe stato Monzino il mittente dei messaggi anonimi, inviati a Bova con una sim spagnola, in cui lasciava intendere una richiesta, un "regalo", per evitare la diffusione di quelle conversazioni che avrebbero compromesso la sua vita privata, come di fatto è poi accaduto, e la carriera. Un ricatto a cui Bova non ha ceduto, rispondendo che non aveva nulla da nascondere, e denunciando poi l'accaduto. Dopo una decina di giorni l'audio con le frasi pronunciate dall'attore sono diventate un vero e proprio tormentone, tanto che per bloccarne la diffusione - oltre ad essersi rivolto al Garante per la Privacy, che ha aperto un'istruttoria - ha depositato all'ufficio brevetti il marchio "occhi spaccanti" (le parole usate per rivolgersi alla Cerreti, ndr).

Quanto all'inchiesta, era stato Corona a raccontare di avere ricevuto gli audio e le chat da Monzino e dalla modella, amica dell'imprenditore, che però ha sempre negato di avere avuto un ruolo del ricatto, sostenendo di averlo fatto solo perché la Cerreti voleva diventare famosa. Una sorta di lancio dell'amica modella, insomma, senza pensare alle conseguenze. I magistrati, invece, ritengono che ci fosse lui dietro al mancato ricatto.

Ieri Bova è stato a piazzale Clodio accompagnato dal suo legale, il penalista David Leggi, che lo assiste insieme alla sua ex suocera Annamaria Bernardini De Pace.

Ai magistrati ha raccontato, da persona offesa, come mai ha deciso di non cedere al ricatto. Non ha mai avuto intenzione di piegarsi e ha subito denunciato. La vicenda ha avuto però ripercussioni sul piano privato: la fine della relazione con Rocío Muñoz Morales, da cui ha avuto due figlie.

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