Auto, asse Roma-Berlino: "Cambio di rotta subito"

Lettera a von der Leyen firmata da Italia e Germania. Si chiede lo stop al "tutto elettrico" fissato al 2035

Auto, asse Roma-Berlino: "Cambio di rotta subito"
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La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, è sempre più nella morsa delle sue norme sulla decarbonizzazione del settore auto. Un Green Deal che si rivela fallimentare e suicida per il sistema industriale, come dimostrano ogni giorno i fermi produttivi e i posti che saltano, e assai imbarazzante per chi lo ha voluto e messo in pratica. E così, dopo il recente "toccata e fuga" torinese, ospite dell'ad di Exor e presidente di Stellantis, John Elkann (lo stesso che avrebbe approfittato della riunione del Dialogo strategico del 12 settembre per invitarla di persona all'Italian Tech Week), Ursula von der Leyen si è vista recapitare la lettera firmata dal ministro italiano Adolfo Urso e dalla collega tedesca all'Economia, Katherina Reiche.

Italia e Germania, lo stesso Paese della presidente della Commissione Ue, di fatto si allineano nel chiedere a Bruxelles "un cambio di rotta - subito - sul settore automotive all'insegna di responsabilità, pragmatismo e visione". Il contenuto si riferisce, ovviamente, all'imposizione del solo "tutto elettrico" a partire dal 2035, con lo stop alla produzione e vendita di veicoli endotermici. L'obiettivo dei firmatari: superare le gabbie ideologiche del Green Deal.

"Siamo a un punto di svolta: oggi si apre una nuova fase per l'industria europea. Italia e Germania si presentano unite. Con una posizione comune e chiara indichiamo - insieme - la via per una transizione verde che sia davvero sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Ancora una volta, il dibattito europeo si è finalmente aperto grazie alla determinazione del governo italiano, che ha riportato al centro dell'agenda le esigenze concrete della nostra industria. Ora è il momento delle decisioni: mentre Bruxelles discute, la concorrenza globale corre. Non possiamo permetterci di restare fermi. L'Europa deve agire. E deve farlo immediatamente", le parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso. Commenti positivi all'asse Roma-Berlino arrivano dall'Italia. Salvo Pogliese, capogruppo di FdI alla Commissione Industria del Senato: "L'Italia non si limita a partecipare, ma guida un fronte europeo in grado di fissare regole chiare e tempi realistici, proteggere i settori strategici e proiettare il nostro sistema industriale verso un futuro di leadership e opportunità".

Intanto, una risposta oggettiva alla volontà espressa dalla presidente von der Leyen di puntare sulla e-car per tutti - elettrica, ecologica, economica (tra 15mila e 20mila euro il listino ideale, secondo i vertici di Bruxelles) - ecco profilarsi l'ennesimo favore europeo all'industria cinese: nel 2024, infatti, oltre la metà delle auto elettriche importate in Europa proveniva dalla Cina, che ha coperto il 55% del

totale. Lo certifica Eurostat nel suo ultimo report sul commercio di veicoli a batteria e ibridi. La quota risulta stabile rispetto all'anno precedente. Seguono Corea del Sud (16%), Giappone e Stati Uniti (entrambi al 9%).

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