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Barrette proteiche, la verità nascosta: non fanno dimagrire e affaticano il corpo

Attenti alla disinformazione nutrizionale. Contengono anche grassi e zuccheri

Barrette proteiche, la verità nascosta: non fanno dimagrire e affaticano il corpo

Non sono altro che integratori alimentari "dichiarati" ad alto contenuto di proteine, facili e pratici da consumare in qualunque momento e luogo, molto in voga tra gli sportivi perché ritenuti legati alle performance fisiche, e soprattutto tra coloro che, per ridurre l'introito di calorie, li consumano come sostitutivi di un pasto, o come spuntino o merenda.

Sono le famose barrette proteiche, in vendita ovunque, pubblicizzate su tutti i media, un trend in ascesa che spopola fra chi sogna energia immediata, muscoli definiti e una forma fisica "senza un filo di grasso", nella convinzione che una dieta ad alto contenuto di proteine possa accelerare i tempi del dimagrimento senza controindicazioni per la salute. Non è affatto così.

In realtà le barrette contengono, oltre alle proteine, una quantità molto superiore di grassi e zucchero, inseriti appositamente per dare loro il sapore gradevole, e questi due nutrienti apportano circa i due terzi delle calorie di ciascuna barretta. Le proteine contenute in ogni confezione derivano da latte, uova e soia, e il loro valore biologico è aumentato per la presenza di aminoacidi essenziali e ramificati, importanti per dare energia istantanea e riparare le fibre muscolari danneggiate dall'allenamento sportivo, dalla denutrizione o dall'invecchiamento.

Ogni barretta apporta più di 4kcal per grammo, con una percentuale di proteine che va dal 20 al 40%, mentre, siccome il resto del contenuto consiste in grassi e carboidrati, vengono pubblicizzate come alimenti ad elevata densità energetica, il cui consumo dovrebbe però essere bilanciato da un adeguato dispendio di energie. In questo contesto le barrette non devono essere considerate un sostituto abituale dei pasti, e il loro consumo squilibrato può portare a vari disturbi intestinali, come diarrea e dolori addominali, disturbi digestivi e al temibile sovraccarico renale. Stesso discorso vale per i beveroni "high protein" i quali, assunti a sproposito e in grandi quantità dagli appassionati di fitness, fanno più male che bene.

Il marketing di questi prodotti è sempre allettante, perché descrive il contenuto proteico di tali integratori come parte costituente dei muscoli, funzionale ad aumentare la massa muscolare, a regalare il senso di sazietà, omettendo però che ogni proteina ingerita apporta le stesse calorie dei carboidrati (4kcal per grammo) e che, se consumate in eccesso, le molecole proteiche vengono trasformate dal metabolismo in zuccheri e grassi. Il nostro organismo usa quotidianamente una dose precisa e ripetitiva di proteine necessarie al suo metabolismo, scartando l'eccesso, per cui superare più volte la dose giornaliera raccomandata di 0,8 grammi per chilogrammo di peso corporeo può comportare serie conseguenze per la salute sulla densità ossea, sulla contrazione e sul ritmo cardiaco, sulla funzionalità epatica e soprattutto renale, perché per i reni, avendo anche il compito di scomporre l'eccesso di proteine per eliminarle con l'urina, l'aumento del carico di lavoro può danneggiare la capacità di filtrazione. È necessario sottolineare che dieta iperproteica può sfociare anche in una forte disidratazione, perché i reni si sforzano in un aumento della diuresi, con aumentata frequenza di minzione e sottrazione di milioni di molecole di acqua dal circolo sanguigno e dagli organi vitali.

Il fabbisogno di proteine nell'essere umano aumenta solo in caso di gravidanza, nei casi di grave denutrizione, nei casi di perdita urinaria di albumina, o negli atleti che si sottopongono ad allenamenti ultra intensivi, per cui in condizioni normali di salute una dieta immotivatamente ricca di proteine danneggia l'organismo. Inoltre le tanto pubblicizzate barrette proteiche vengono oggi considerate al pari degli alimenti ultra processati, noti per i loro effetti negativi per il metabolismo.

Le proteine contenute nelle barrette possono essere varie e diverse, addizionate a sali minerali e vitamine (soprattutto del gruppo B), ne esistono alcune composte anche per i vegani, ma la maggior parte di esse hanno tra i loro principali ingredienti lo sciroppo di glucosio, il cioccolato fondente, lo zucchero, il burro di cacao, le proteine del latte, i fiocchi di soia, la lecitina di soia, i mono e digliceridi degli acidi grassi più vitamine del gruppo D e B6, per cui non possono essere definite integratori puramente proteici.

È bene ricordare che si possono usare e sono consigliate laddove la normale alimentazione non copra il fabbisogno proteico quotidiano, negli sport di lunga durata come alcune gare di ciclismo per favorire la "potenza" muscolare, ma il loro eccesso, sia ben chiaro per gli sportivi e appassionati di fitness, non favorisce l'aumento della massa muscolare che può aumentare solo con adeguata attività fisica.

Nel regno animale esistono proteine ad alto valore biologico e nutrizionale nella carne, nel pesce, nelle uova, nel latte e suoi derivati, mentre in quello vegetale le proteine abbondano nei legumi, nei cereali, e in tutti questi alimenti sono addizionate con ferro, calcio, grassi polinsaturi omega3, oltre che con minerali e vitamine, tutti elementi naturali ed essenziali per fornire l'energia necessaria a tutto l'organismo e ai suoi organi, cervello incluso.

Quindi nel consumare barrette proteiche con l'intento di dimagrire o di tenersi in forma si rischia l'effetto opposto, assumerle per aumentare il volume dei muscoli è una chimera e sostituirle a un pasto naturale non è salutare.

La disinformazione nutrizionale del marketing in oggetto sempre più frequentemente induce gli utenti a consumare più proteine del necessario, alterando in essi il bilancio proteico complessivo, senza specificare quante barrette si possono mangiare al giorno, al massimo una, ma da alternare sempre con proteine animali o vegetali fresche.

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