Basi italiane? Gli Usa non le hanno chieste. E Tajani sente Rubio

Oggi Meloni riferisce in Cdm. Possibile una riunione sull'Iran

Basi italiane? Gli Usa non le hanno chieste. E Tajani sente Rubio
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Giorgia Meloni riferirà oggi in Consiglio dei ministri gli esiti di un G7 che lei stessa ha definito "importante" e "complesso". Un summit sostanzialmente dedicato allo scontro in atto tra Israele e Iran, come peraltro accadrà anche al vertice della Nato che si aprirà in Olanda martedì e che dovrebbe trovare l'accordo per portare le spese in difesa e sicurezza dell'Alleanza atlantica al 5% del Pil entro il 2035. E non è escluso che possa avere anche una riunione più ristretta con i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, allargata anche ai ministri competenti del dossier Medio oriente.

E di "situazione abbastanza complessa" parla proprio il ministro degli Esteri, che ieri ha sentito prima il segretario di Stato americano Marco Rubio e poi il suo omologo iraniano Abbas Araghchi. A entrambi Tajani ha ribadito l'impegno italiano per una de-escalation che favorisca una soluzione diplomatica nel conflitto fa Israele e Iran, pur nella consapevolezza che l'Italia può limitarsi a cercare di facilitare una mediazione ma certo non può decidere le sorti del conflitto. Con Rubio, il titolare della Farnesina ha concordato sul fatto che l'Iran non deve avere la bomba atomica e che Israele ha il diritto di difendersi se ritiene che esista un rischio concreto per la sua sicurezza. Dal segretario di Stato americano, il vicepremier - riferisce una nota del ministero degli Esteri - ha "ricevuto l'indicazione che gli Stati Uniti sono pronti a negoziati diretti con le controparti iraniane, come annunciato dal presidente Trump". Al centro dei colloqui anche la situazione a Gaza. Con Tajani che ha sottolineato l'urgenza di un immediato cessate il fuoco e del pieno ripristino dell'ingresso degli aiuti umanitari e con Rubio che avrebbe confermato che questa è l'intenzione dell'amministrazione americana.

Al suo omologo iraniano, invece, il ministro degli Esteri ha confermato la contrarietà italiana - già manifestata da Meloni a margine del G7 canadese - al fatto che l'Iran si doti dell'arma atomica, ribadendo la disponibilità di Roma a favorire l'apertura di un negoziato che porti alla fine degli scontri militari tra Tel Aviv e Teheran.

Del conflitto in corso e di un eventuale coinvolgimento diretto degli Stati Uniti parla invece il ministro della Difesa Guido Crosetto. "Sicuramente l'Italia non pensa di entrare in guerra con l'Iran e non penso ci saranno mai soldati italiani o aerei italiani che potranno bombardare l'Iran, questo mi pare evidente", dice intervistato a Dritto e Rovescio. Più prudente sull'eventuale utilizzo da parte degli Usa di basi aeree sul territorio italiano. "Che è disciplinato da accordi degli anni '50 secondo cui possono essere usate spiegando per cosa e soltanto dopo un'autorizzazione del governo italiano". Autorizzazione, dice Crosetto, "che non è mai stata chiesta".

Intanto, l'unità di crisi della Farnesina sta organizzando un volo

charter da Sharm el Sheikh, in Egitto, per agevolare il rientro dei connazionali presenti in Israele. Dove si contano circa ventimila italiani, molti con la doppia cittadinanza. In Iran, invece, gli italiani sono circa 450.

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