Berlusconi di nuovo a casa "Dopo il buio ho vinto"

Il messaggio del Cav al rientro ad Arcore: "L'incubo è finito, viva la vita". Applausi dei fan in ospedale.

Berlusconi di nuovo a casa "Dopo il buio ho vinto"
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«Care Amiche, cari Amici, oggi, dopo 45 lunghi giorni, sono finalmente tornato a casa e il mio ritorno ha riscaldato i cuori della nostra grande famiglia. Una emozione incredibile, un grande sollievo. È stato un periodo angoscioso e difficile ma dopo il buio ho vinto ancora». Silvio Berlusconi è finalmente fuori dal San Raffaele. «Grazie a Dio e a Tutti Voi che non mi avete fatto mai mancare la vostra vicinanza, il vostro calore e il vostro affetto, non mi sono mai sentito solo e ho continuato a nutrire speranza e fiducia - aggiunge -. L'incubo è finito e, dopo aver letto i tantissimi messaggi di auguri ricevuti, mi sento di ringraziare ognuno di Voi che ha ritenuto di dedicarmi un pensiero affettuoso. Viva la vita, sempre!», ecco la nota del Cavaliere. Venerdì 19 maggio, ore 13.08. Una pioggia leggera è appena cominciata a cadere nella periferia Nord Est di Milano. Davanti a via Olgettina 60, da diversi minuti, si sono già assiepati giornalisti, cameramen, fotografi e semplici curiosi. L'attesa è stata tanta, sia tra gli affetti più cari sia tra suoi fan più accaniti. «Ma quindi è uscito?» urla un signore dalla sua automobile mentre passa casualmente di là.

Sì, il momento è finalmente arrivato: dopo 45 giorni di ricovero, Silvio Berlusconi esce dall'ospedale San Raffaele. Subito dopo l'annuncio, i primi a riaccoglierlo simbolicamente a braccia aperte sono i due alleati di governo, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Davanti all'ospedale, tra i suoi sostenitori più viscerali, c'è Antonio, un ex panettiere calabrese ormai in pensione, che il pomeriggio del 5 aprile si era recato lì davanti al San Raffaele: «Sono sempre stato dalla parte di Silvio: lui è un grande, il migliore». Originario di Zumpano, un piccolo paesino in provincia di Cosenza, l'uomo si trovava a Milano un mese e mezzo fa in visita alla figlia, che ormai vive stabilmente nel capoluogo lombardo dopo essersi sposata e avere avuto due figli. «Quando ho saputo che stava molto male, non ci ho pensato un secondo e mi sono subito precipitato qua per dargli forza. Adesso aspetto solo di poterlo vedere, anche solo per pochissimi secondi. Sono felicissimo che stia meglio», aggiunge.

Da quando la notizia delle dimissioni del presidente di Forza Italia è cominciata a circolare fin dalle prime ore della mattina, in tanti si sono attardati davanti l'ingresso principale del complesso ospedaliero verso cui tutte le telecamere sono inevitabilmente puntate. Veronica, una signora napoletana poco più che quarantenne, aveva appena terminato una visita: «Non sono mai stata una sua elettrice, però sono contenta che ora esca dall'ospedale. Personalmente gli auguro tutto il meglio possibile».

Sette settimane di ricovero, di cui quasi due in terapia infinita, sono sembrate infinite anche per Luciano, un postino di 53 anni che ha appena terminato il suo turno al lavoro. Il signore si dichiara apertamente uno storico elettore di sinistra. «Però, mi creda, mi si è stretto il cuore - assicura - quando ho saputo delle sue condizioni di salute. Mio padre, che è poco più giovane di lui, ha avuto pochi anni fa il suo stesso male. Ora fortunatamente sta decisamente meglio: vorrei mandare un fortissimo in bocca al lupo a Berlusconi perché gli possa capitare la stessa identica cosa», è il suo augurio.

E mentre due pensionati, una volta informati delle dimissioni dell'ex premier dal San Raffaele, intimano ai presenti davanti all'ingresso di salutarlo da parte loro, un ragazzo in bicicletta si rammarica del fatto di essere arrivato troppo tardi. «Mannaggia, me lo sono perso Però l'importante è che finalmente sia tornato a casa».

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