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Biden e la sfida per fermare Donald: "È in gioco l'anima dell'America"

L'ex vice di Obama si candida, ma prima dovrà battere Sanders nelle primarie dem. Il tycoon: «Benvenuto al sonnolento Joe»

Biden e la sfida per fermare Donald: "È in gioco l'anima dell'America"

New York Nel 2020 «è in gioco l'anima dell'America». Con queste parole Joe Biden scende in campo nella corsa alla Casa Bianca e lancia immediatamente la sua sfida al presidente Donald Trump. Dopo mesi di indiscrezioni il 76enne, senatore per il Delaware dal 1973 al 2009 e per otto anni vice presidente di Barack Obama, scioglie le riserve e si candida con un video postato sui social network, andando a completare l'affollata schiera dei democratici in corsa per la nomination. Nel filmato di tre minuti e mezzo Biden non entra nel merito della sua agenda, ma attacca frontalmente Trump parlando di scelta morale. Quindi cita i fatti di Charlottesville del 2017, descrivendoli come «un momento decisivo per questa nazione». «Non possiamo dimenticare quanto accaduto», dice mentre scorrono le immagini dei cortei di suprematisti bianchi nella città della Virginia che sfociarono in violenti scontri. «Ho capito allora che la minaccia alla nostra nazione era la più grave che avessi mai visto». Per lui, quattro anni di Trump alla Casa Bianca possono essere considerati un «momento aberrante», ma se «gli diamo otto anni cambierà fondamentalmente e per sempre il carattere di questa nazione, per questo non posso stare a guardare».

«Benvenuto nella gara sonnolento Joe - commenta da parte sua il tycoon su Twitter -. Spero solo che tu abbia l'intelligenza, a lungo in dubbio, di intraprendere una campagna di successo nelle primarie. Sarà brutto, dovrai affrontare persone che davvero hanno alcune idee molto malate e dementi. Ma se ce la farai, ti vedrò ai nastri di partenza». Biden ha già iniziato la raccolta fondi con un grande evento ieri sera a Philadelphia, e lunedì terrà il primo comizio a Pittsburgh, sempre in Pennsylvania. Nelle settimane successive farà poi tappa in tutti i quattro gli stati dove si svolgeranno le prime tornate delle primarie. Intanto, per lui arriva subito una buona notizia: secondo un sondaggio di Politico-Morning Consult, effettuato sino al 21 aprile, l'ex vicepresidente ha il 42 per cento delle preferenze contro il 34 di Trump, mentre il 19 per cento degli elettori è indeciso. In campo dem, invece, la media delle proiezioni del sito RealClearPolitics dà Biden in vantaggio di 6,3 punti su Bernie Sanders, finora il candidato dell'Asinello più quotato.

Quelli dell'ex vicepresidente e del senatore socialdemocratico del Vermont sono profili opposti: moderato il primo, populista di sinistra il secondo. In comune hanno solo l'età, rispettivamente 76 e 77 anni. Biden ha già incassato parole di affetto da Obama: «Ha detto a lungo che la scelta di Joe come suo vice nel 2008 è stata una delle migliori che abbia mai fatto - riferisce la sua portavoce Katie Hill -. Confida nella conoscenza, nell'intuizione e nella capacità di giudizio dell'ex vicepresidente. I due hanno forgiato un legame speciale in oltre dieci anni e oggi restano vicini». Obama, tuttavia, non gli ha per ora dato il suo endorsement e, come nel 2016, dovrebbe astenersi da un sostegno ufficiale nella prima fase delle primarie.

D'altronde lo stesso Biden gli avrebbe domandato di non farlo, perché vuole per ora camminare con le sue gambe.

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