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La bomba di Pasqua: sbarcano in 2mila e soccorsi altri 1.200. Per il Viminale è stato di emergenza

Pasqua con drammatica sorpresa: lo sbarco dei mille di domenica a Lampedusa, con 26 barchini intercettati in mare dalla guardia costiera

La bomba di Pasqua: sbarcano in 2mila e soccorsi altri 1.200. Per il Viminale è stato di emergenza

Pasqua con drammatica sorpresa: lo sbarco dei mille di domenica a Lampedusa, con 26 barchini intercettati in mare dalla guardia costiera, non è stato che l'inizio di continui interventi delle nostre forze per mettere in sicurezza da venerdì a ieri mattina 2mila migranti. Una situazione di estrema emergenza che prelude al varo dello stato d'emergenza da parte del governo. A quanto apprende Il Giornale, il ministri dell'Interno Matteo Piantedosi è favorevole al provvedimento lo proporrà in cdm, forse già oggi

E si è pure registrato un naufragio in cui hanno perso la vita almeno 23 persone. Ieri pomeriggio la guardia costiera ha fatto fronte al soccorso di altri 1.200. La giornata è iniziata molto presto, con l'approdo a Lampedusa di 36 persone, fra cui 8 donne e un minore originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Guinea e Gambia. Sono salpati alle 3 di venerdì dalla Tunisia e lasciati alla deriva. A soccorrerli nella notte tra domenica e ieri è stata la motovedetta Cp319 della guardia costiera che li ha trasbordati dal barchino di 7 metri su cui viaggiavano. Questo approdo non è stato che l'inizio di consecutivi interventi in mare e sbarchi. Quando, infatti, si sperava che il maltempo avesse scongiurato altre partenze, ecco la guardia costiera impegnata in due grossi interventi nello Jonio, ieri pomeriggio, per mettere in sicurezza 1.200 migranti. Erano su due pescherecci. In uno erano circa 800 e nell'altro 400.

La prima imbarcazione è stata intercettata a oltre 120 miglia a Sud-Est di Siracusa, in acque Sar italiane. L'intervento della guardia costiera è stato reso complesso dal sovraccarico di migranti a bordo oltre che dal mare grosso. A coordinare le operazioni è stata nave Peluso della guardia costiera con il supporto di 3 motovedette Sar classe 300 sempre della guardia costiera e l'assistenza di una nave mercantile presente in zona. L'altro peschereccio, quello con 400 migranti, partito da Tobruk (Libia), era stato segnalato anche da Alarm Phone e intercettato da nave Diciotti della guardia costiera in area Sar italiana a circa 170 miglia a Sud-Est di Capo Passero, al largo della Calabria ionica. Sul posto sono state dirottate due unità mercantili in assistenza. Sul caso è intervenuta la Ong Sea Watch che ha criticato Malta perché, invece di attivare i soccorsi, ha dato istruzioni a una nave mercantile di rifornire di carburante il peschereccio perché proseguisse la traversata.

L'Ong aveva avvertito che i migranti erano in «pericolo imminente» e ha sottolineato che l'Ue dovrebbe intervenire senza ulteriori indugi. Intanto l'hotspot di Lampedusa è di nuovo sotto pressione. Non si fa in tempo a svuotarlo, che di nuovo i migranti si ritrovano a dormire fuori dalla struttura satura e si combatte per ripulire il centro, dove i bagni sono allo stremo delle loro possibilità. Lo sbarco dei mille di Pasqua, preceduto il giorno prima dall'approdo di 679 migranti partiti su 17 natanti, ha ripiombato il centro nel baratro di un'accoglienza che deve, forza maggiore, trovare chi riesca a mettere dei paletti. Nel centro si è raggiunta quota 1883 ospiti a fronte di 350 posti e sono ripresi i trasferimenti. Più partenze equivale a maggiori possibilità di naufragi e, a riprova di ciò, se n'è registrato uno nella notte tra sabato e il giorno di Pasqua in acque Sar maltesi costato la vita ad almeno 23 persone. Due corpi sono stati recuperati, una ventina di migranti sono dispersi, ma appare pressoché impossibile che ci siano dei sopravvissuti, visto che è passato parecchio tempo e le condizioni del mare non sono buone. Sul naufragio la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. La Squadra mobile sta sentendo i 22 superstiti (13 uomini e 9 donne, tra cui una incinta, originari di Costa d'Avorio, Guinea, Senegal e Camerun) che sono stati soccorsi dalla nave Nadir della Ong tedesca Resqship che ha recuperato anche i due corpi. È quanto si sa di questo naufragio, perché i superstiti sono sotto shock e hanno anche ritrosia a parlare. L'unica cosa che al momento hanno detto è di essere partiti da Sfax, in Tunisia, e di avere pagato 3mila dinari tunisini per la traversata.

Dall'inizio dell'anno sono oltre 32mila i migranti giunti sulle nostre coste.

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