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Al via la bonifica. Aiuti per 30 milioni e arriva la stretta per chi non manda i figli a scuola

"Non voglio che sia una passarella", è il messaggio che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni consegna al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi il 31 agosto scorso

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«Non voglio che sia una passarella», è il messaggio che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni consegna al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi il 31 agosto scorso, dopo il colloquio privato di circa 40 minuti avuto con Don Maurizio Patriciello, parroco che da anni si batte per liberare il Parco Verde di Caivano dalla camorra. Fonti del Viminale al Giornale ricostruiscono l'antefatto del blitz che ieri mattina ha portato a una vasta operazione di polizia: «È stata la premier in prima persona a chiedere un segnale immediato e forte da parte dello Stato».

Inoltre il governo varerà nel Consiglio dei ministri, previsto per oggi, un «decreto Sud» che prevede un piano straordinario di interventi infrastrutturali e di riqualificazione - per un importo massimo di 30 milioni per fronteggiare le situazioni di degrado e di vulnerabilità sociale presenti nel territorio del Comune di Caivano. Il piano verrà predisposto dal dipartimento per le Politiche di coesione della presidenza del Consiglio dei ministri d'intesa con il Comune di Caivano mentre la cifra nel limite di 30 milioni sarà a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione.

Uno dei pilastri del «pacchetto per Caivano» sarà la lotta alla dispersione scolastica: in arrivo più sanzioni per i genitori che non mandano i figli a scuola per l'intero ciclo. Due le direttive fissate da Meloni per liberare Caivano dalla camorra: repressione e rigenerazione. L'idea è quella di riproporre un «modello» di contrasto alla criminalità. Sulla scorta dell'esperienza efficace di Roberto Maroni che portò a straordinari risultati. Come si chiamerà? Modello Meloni? Modello Caivano? Modello Piantedosi? Poco importa. La conferma arriva direttamente dal ministro dell'Interno: «Non sarà un episodio isolato. Ce ne saranno altri anche in altre periferie d'Italia. Le periferie stanno crescendo non solo in senso fisico, e ce ne faremo carico, saremo presenti», commenta Piantedosi. Sul tema sicurezza il governo si gioca la faccia. «Qualche giorno fa Giorgia Meloni aveva assicurato la bonifica di Caivano, e la promessa è stata mantenuta. La sua non è stata una visita di rito, ma è stata seguita da un'azione concreta che rappresenta soltanto il primo passo di un impegno del governo all'affermazione delle condizioni di legalità e di vivibilità, che passa non solo per la lotta alla criminalità e allo spaccio di droga, ma anche per il contrasto alla marginalità, al degrado ambientale e sociale, al disagio economico, alla povertà educativa», ribadisce il sottosegretario all'Interno Wanda Ferro.

Ritornando all'antefatto del blitz di ieri: nello stesso pomeriggio del 31 agosto, in un briefing veloce, Piantedosi e il Prefetto di Napoli Claudio Palomba hanno messo a punto l'operazione. In cinque giorni sono stati mobilitati i reparti specializzati delle forze di polizia e, tra questi, i cinofili antidroga dei carabinieri, le api dei carabinieri e con il controllo dall'alto di un elicottero del reparto volo. Il coordinamento è stato affidato a Vittorio Pisani, il numero uno della Polizia. Uno che quelle terre le conosce meglio di chiunque altro, avendo guidato la Squadra Mobile della Questura di Napoli. L'operazione cade alla vigilia dell'arrivo in città a Napoli, oggi, nel ministro Piantedosi.

Il numero uno del Viminale parteciperà ai funerali di Giovanbattista Cutolo, il musicista di 24 anni ammazzato da un coetaneo per un banale litigio.

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