Il braccio di ferro tra le anime azzurre arriva in Lombardia

Da Salini a Gallera

Il braccio di ferro tra le anime azzurre arriva in Lombardia

Milano - Non sarà esente da incognite e sorprese la rinascita di Forza Italia. E non mancheranno gli scontri. Anzi, per qualcuno saranno il sale di quel percorso di rigenerazione che è stato tracciato una settimana fa con la designazione di Giovanni Toti e Mara Carfagna. Un «assaggio» si vede in Lombardia, Regione in cui gli azzurri vantano il gruppo regionale più nutrito, avamposto cruciale per chi vuol giocare un ruolo, come dimostra la candidatura a «segretario nazionale» di Mariastella Gelmini, coordinatore lombardo uscente capace ancora di una certa presa. Il commissario lombardo ora è Massimiliano Salini, scelto pochi giorni prima di Toti e Carfagna, ma reduce dalla rielezione all'Europarlamento - nel Nord-ovest - con 40mila preferenze (secondo dopo Silvio Berlusconi). «Quei voti sono stati il suo congresso» dicono gli uomini a lui più vicini. E Salini ha iniziato a fare sul serio, con un'agenda piena di incontri nelle province e al Pirellone. Ed è nel vertice con la delegazione regionale che è emerso il caso che poi ha innescato il primo confronto fra Toti e i coordinatori territoriali: il capo delegazione di Fi nella giunta di Attilio Fontana. Un anno fa l'incarico è stato affidato a Giulio Gallera, assessore alla Sanità e recordman di preferenze. Liberale, milanese, avvocato e forzista della primissima ora, Gallera dopo le Europee si è schierato apertamente con Toti, quando il governatore ligure si è intestato la battaglia per un rinnovamento interno attraverso primarie o congressi a tutti i livelli. Insieme al presidente del Consiglio Alessandro Fermi e a tre consiglieri, Gallera ha promosso un evento: sabato in un hotel di Milano. Un evento nato come convention lombarda dei «totiani», a cui Salini ha spiegato di non voler partecipare, confermandolo quando anche quando - esclusa la possibilità di una scissione - la tensione interna è scemata. Nell'entourage del commissario smentiscono categoricamente che la questione del capo delegazione sia partita da Salini, anzi spiegano che si sta facendo carico dei problemi riscontrati, mediando. Comunque, il caso è stato sollevato, e sullo sfondo potrebbe già esserci il duello per il coordinamento regionale, con Salini (in asse con Gelmini) contrapposto a Gallera (o Fermi) per l'area Toti.

La decisione pare sospesa ma Gallera non retrocede: «Dal commissario ci si aspetta un ruolo super partes - dice - io riconosco Salini ma lui in questa fase deve dimostrare di saper tutelare l'equilibrio interno fra le varie aree».

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