RomaLunedì ha chiuso i battenti a Milano il calciomercato, il giorno dopo la tratta degli uomini si è spostata nei palazzi della politica. Deputati soppesati come terzini, peones corteggiati alla stregua di attaccanti, perfino qualche parametro zero che viene via facile. E senza quegli squali dei procuratori. Una mezza pacchia. I più ambiti sono i senatori, che giocano dove mister Matteo Renzi ha la rosa più corta. Urgono riserve pronte a entrare in campo, visto che alcuni dei titolari sono a loro volta sul mercato.
La metafora calcistica è irresistibile. E calzante. Renzi è a caccia della sua panchina di lusso, dei «responsabili» 2.0 che rinforzino la maggioranza piuttosto esile che il governo vanta al Senato ora che il Patto del Nazareno è morto e anche l'Ncd non sta tanto bene. I conti li abbiamo fatti ieri: con la maggioranza a Palazzo Madama fissata a 161 e i governativi sulla carta a 167, basterebbe la fuga di sette alfaniani per mandare sotto il governo.
Intanto Renzi pensa a blindare la sua maggioranza, pappandosi Scelta Civica. «Ho molto apprezzato il contributo leale arrivato dai senatori di Sc», ha detto ieri il premier ipotizzando un «approdo comune» che sa tanto di Anschluss . L'ingresso nel gruppo Pd del senato potrebbe avvenire già oggi, cambiando anche gli equilibri interni al partito e rendendo più forte Matteo rispetto ai civatiani e agli altri malpancisti in stand by . Non sarà un'annessione indolore. Il deputato (e sottosegretario) montiano Enrico Zanetti, che al congresso di Sc previsto per domenica è pronto a presentare una mozione per restare autonomi, non ci sta: «È demenziale entrare nel Pd a chiamata. Renzi venga al congresso e spieghi». A Zanetti ha risposto il democrat Enrico Carbone: «I partiti dello sero virgola sono finiti».
Ma intanto la caccia è aperta. C'è già anche l'uomo simbolo della compravendita, lo Scilipoti di Renzi. Il suo nome è Paolo Naccarato, ha 56 anni, è di Cosenza e nella sua carriera è già stato dell'Udr (ricordate?), indipendente di rito cossighiano e sottosegretario nel governo Prodi-bis, poi a Italia Futura, quindi vicino a Giulio Tremonti, eletto in Senato nella Lega, poi un pit-stop in Ncd e infine l'approdo nel gruppo Gal. Il suo slogan (dal suo sito web) è «il mio impegno per il cambiamento». Di casacca? Con lui nel gruppo Gal sono almeno altri sette i senatori pronti a un sostegno à-la-carte . Renzi ha poi altre riserve di caccia. La chiusura del Nazareno apre praterie a sinistra, e quanti in Sel utilizzavano la pregiudiziale anti-berlusconiana per sdegnare l'appoggio a Renzi ora van ripensandoci. I vendoliani a Palazzo Madama sono solo sette, ma buttali via...
La campagna acquisti del putto di Firenze guarda in tutte le direzioni, con la sola esclusione di Lega e Forza Italia. Ovvio immaginare che se Area Popolare (Ncd+Udc) uscirà dal governo qualcuno resterà incollato a Renzi (e alla poltrona). E poi prendete gli ex del MoVimento 5 Stelle: uno, Lorenzo Battista, è di fatto già stato annesso alla maggioranza nel gruppo di fiancheggiatori delle autonomie. Altri 15 sguazzano senza arte né parte nel gruppo Misto e potrebbero essere preda, anche a gettone, delle mire del premier. E poi si sa, gli epurati grillini crescono a vista d'occhio, ingrassando le truppe dei possibili mercenari renziani. Va detto che finora i fuoriusciti del M5S non hanno quasi mai votato a favore del governo su temi decisivi. Ma si sa: il gruppo Misto è un hotel, porte girevoli. E qui c'è anche Salvatore Margiotta, uscito dal Pd dopo una condanna per turbativa d'asta e corruzione, ma che ha continuato a premer il pulsante giusto. E poi in questa battaglia non si guarda in faccia nessuno.
Renzi chiami il pm Woodcock per una consulenza sul partito dei responsabili
Di responsabili
il governo Berlusconi
è morto: spero che
le lezioni servano
Chi ci appoggerà? Quelli consapevoli delle responsabilità verso l'Italia
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.