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Cacciari non ha più dubbi: "Vi dico come finisce la crisi di governo"

Il match tra Giuseppi e Renzi sarebbe finito in pareggio, ma le conseguenze della crisi economica si vedranno quando cesserà il blocco dei licenziamenti

Cacciari non ha più dubbi: "Vi dico come finisce la crisi di governo"

Niente chiamata alle urne per gli italiani, col presidente della Repubblica che non scioglierà mai le camere e che spingerà per una via già percorsa (vedasi Conte ter) o per una nuova abbastanza scontata (Mario Draghi): queste le sensazioni sulla crisi di governo in atto espresse da Massimo Cacciari.

"Forse le elezioni sarebbero la soluzione più giusta", conviene l'ex primo cittadino di Venezia durante un intervento su Radio Cusano Campus. "Ma in una situazione del genere Mattarella non scioglierà mai le camere". Quindi il capo dello Stato agirebbe come già fatto nel lontano 2011 dal suo predecessore Giorgio Napolitano, ovviamente nel caso in cui i belligeranti membri dell'esecutivo giallorosso non riuscissero a trovare un'intesa convincente. "Se non riusciranno a fare il governo, Mattarella farà come Napolitano nel 2011, prenderà Draghi e lo costringerà a fare il Presidente del Consiglio. Draghi può venire soltanto se siamo sull’orlo del baratro". Una soluzione estrema, quindi, quella ipotizzata da Cacciari, che preferirebbe una nuova leadership di Giuseppi. "Per questo io spero nel Conte ter perché è la soluzione meno peggio".

Tanto comunque, considera l'ex sindaco, l'esecutivo continua a stare in piedi solo per la pandemia, ed i veri problemi emergeranno nel prossimo futuro."Questo è un governo che è stato aggrappato al covid, altrimenti sarebbero andati a casa un anno fa. Quando finirà il blocco dei licenziamenti e l’Inps dichiarerà che non può sostenere ancora un aggravio di cig del genere, è evidente che a quel punto le tensioni sociali esploderanno", aggiunge Cacciari, come riportato da AdnKronos. "L’antipolitica e il populismo che abbiamo conosciuto si ripresenterebbero molto più organizzati e più rafforzati. Da questa crisi penso che si esca 1-1 palla al centro e si riprende tale e quale dal punto in cui avevamo cessato, questa mi pare l’ipotesi più credibile. Se non è così, vuol dire costringere Mattarella ad un’operazione come quella di Napolitano nel 2011", considera il filosofo.

E per quanto riguarda le consultazioni? Tutto allucinante. "È una situazione che ha dell’incredibile. Bisognerebbe che anche le forze politiche lo riconoscessero e spiegassero alla gente dove stanno le difficoltà. Che discutano dei programmi e delle differenze dopo un anno e mezzo che stanno insieme ha dell’incredibile. Detto questo, tutto è molto spiegabile".

Cacciari fornisce una spiegazione di quanto accaduto nel match Giuseppi-Renzi finito in pareggio."C’è una forza politica, quella di Renzi, che aveva l’obiettivo preciso di far fuori Conte. I motivi sono di concorrenzialità politica, ma in una fase di questo genere, con l’epidemia ancora in corso, con le scadenze drammatiche che dobbiamo affrontare, la competizione politica, nel senso estremo del termine, poteva anche passare in secondo piano. Renzi non mi pare riesca a far fuori Conte, Conte non riesce a far fuori Renzi, quindi è probabile che si finisca come si è partiti, senza peraltro decidere nulla". Tanto caos per niente, prosegue Cacciari, anche sul fronte dei fondi europei. "Anche sul Mes non si giungerà a nessun risultato, comunque vada a finire la crisi. Qui si tratta di resti di partiti che cercano un proprio straccetto di identità senza riuscirci. Speravo che Zingaretti mettesse mano a questa situazione, ma è stato travolto dalla crisi dell’estate del 2019 e poi dal covid.

Forse l’intenzione buona l’aveva ma non è riuscito a realizzare assolutamente nulla", conclude l'ex primo cittadino di Venezia.

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