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"Calenda ha rotto l'equidistanza tra i poli. La scelta della sinistra non fa per me". Intervista a Mara Carfagna

La deputata che ha lasciato Azione: "Dove andrò? Prenderò le mie decisioni per rafforzare il centro"

"Calenda ha rotto l'equidistanza tra i poli. La scelta della sinistra non fa per me". Intervista a Mara Carfagna
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Mara Carfagna, 48 anni, ex ministro, ex dirigente di Forza Italia, insieme a Maristella Gelmini e Giusy Versace, ha lasciato Azione (il partito di Carlo Calenda) di cui era Presidente.

Onorevole Carfagna, abbiamo appreso questa notizia da un comunicato del suo ex partito, mentre lei avrebbe preferito aspettare ventiquattr'ore e parlarne direttamente al direttivo di Azione. Cosa avrebbe detto in quella sede?

«Intanto avrei ringraziato tutti i colleghi e dirigenti per la collaborazione e per l'amicizia dimostrata in questi due anni. Poi avrei manifestato come ho fatto anche in occasioni precedenti tutto il mio disagio per la scelta di sostenere i candidati del campo largo nelle prossime Regionali, che tutti gli osservatori interpretano come l'apertura di un dialogo anche a livello nazionale».

Cosa rimprovera a Calenda?

«Ma figuriamoci! Non c'è nulla da rimproverare: ci sono nuove scelte di cui prendere atto. Azione ha mantenuto per molto tempo il principio di equidistanza dai due poli. Abbiamo sostenuto ogni scelta della maggioranza che fosse in linea con le nostre convinzioni, senza farne questione di bandierine. Ora, con le decisioni sulle Regionali, quel principio di equidistanza viene meno. Si è valutato di avviare un dialogo in esclusiva con la sinistra. È legittimo ma non fa per me e per la mia storia».

Renzi se ne va con il Pd, lei si avvicina al centrodestra. Ma allora vuol dire che in politica il centro non esiste più, se non come alleato della destra o della sinistra

«Credo che sia a destra sia a sinistra i contrappesi moderati servano».

Il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi ha aperto a voi le sue porte. Le varcherete?

«La sua dichiarazione mi ha fatto piacere. Con Maurizio Lupi c'è da tanto tempo amicizia e condivisione di principi. Parliamo di politica da sempre e siamo sempre rimasti in contatto. Sto valutando il modo migliore per portare avanti le battaglie».

Qual è il compito del centro?

«In ogni grande Paese europeo il centro è il luogo della stabilità e del riformismo sostenibile, senza strappi né avventure, capace di guardare prima alle persone che alle ideologie».

Cos'è rimasto di Berlusconi nella politica italiana?

«L'elenco dei cambiamenti che ha impresso alla politica e al Paese sarebbe lunghissimo. Mi limito a ricordare che ha introdotto per la prima volta norme a favore dei cittadini, delle donne, della libertà, dei diritti, che hanno costruito un Paese migliore e più giusto per milioni di italiani».

Ha ascoltato il discorso molto europeista della Meloni a Confindustria?

«Sì, e ho trovato importanti passi avanti. Spero che la nomina di Raffaele Fitto a vice-presidente esecutivo della Commissione Ue segni davvero un nuovo corso dei rapporti tra il governo italiano e l'Europa».

Cosa pensa del rapporto che sembra molto stretto tra Meloni e Draghi?

«Ho giudicato molto positivo l'invito di Giorgia Meloni a Mario Draghi e anche l'impegno di restare in contatto: è un bene per l'Italia ed è un bene per l'Europa. Mario Draghi ha uno sguardo lungo a cui il Paese non dovrebbe rinunciare e una capacità di gestire le crisi che lo ha reso l'italiano più ascoltato nel mondo».

Lei si ritrova nella definizione liberale, garantista, europeista, popolare, che era il mantra di Berlusconi?

«Mi ci sono sempre ritrovata, in tutta la mia carriera politica ed è stata la stella polare di ogni mia scelta. Anche oggi questa definizione è indispensabile per definire il campo di chi lavora per il futuro degli italiani».

Lei si è sempre battuta per la difesa delle donne: resta uno dei punti forti del suo impegno politico?

«Sì, assolutamente».

Cosa pensa del processo a Salvini?

«Posso dare un giudizio politico sulla politica dei porti chiusi che lo ha determinato, ai tempi del governo Lega-M5S. Quella politica non ha funzionato. E infatti è stata sostituita con un approccio diverso, fondato soprattutto sugli accordi con i Paesi d'origine e di transito».

In quale gruppo parlamentare entrerà?

«Prenderò le mie decisioni la prossima settimana.

E di sicuro non verrà meno l'impegno con il quale mi sono presentata agli elettori e sono stata eletta: rafforzare il centro moderato e tenere saldi i valori liberali, europeisti, garantisti, popolari, contro ogni deriva estremista».

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