Caos a Roma dentro la lista "Noi con Salvini"

Riaffiorano i dissapori tra i salviniani romani che puntano il dito contro Enrico Cavallari: "È indagato". Lui si smarca: "Chiacchiere al vento"

Caos a Roma dentro la lista "Noi con Salvini"

Questa mattina, a poco di un’ora dalla presentazione delle liste, è scoppiato il caos dentro Noi con Salvini Roma. “C’è un indagato in lista e si vogliono ritirare tutti, è un casino”, ci dicono.

A far discutere è la candidatura di Enrico Cavallari, ex assessore al persone nella giunta di Gianni Alemanno, che, pur essendo candidato alla presidenza del XIII municipio (quello del quartiere Auelio/Boccea, poco distante da San Pietro), sta innescando una piccola rivolta. Un fatto di per sé molto locale se non fosse che Cavallari sarebbe stato coinvolto in un'inchiesta per abuso d’ufficio e per danno erariale nei confronti della Corte dei Conti. “Sarebbe il tradimento degli ideali di Matteo Salvini”, dicono i leghisti romani che, in realtà, chi più, chi meno, provengono tutti da Alleanza Nazionale. "Sono solo falsità", sostiene però una coordinatrice della lista che ribadisce: "Enrico non ha mai ricevuto nessun avviso di indagine a suo carico". Lo stesso Cavallari annuncia querele e pubblica su Facebook i certificati che mostrano come non ci siano indagini su di lui: "Carta canta. Il resto sono chiacchiere al vento che non mi scalfiscono di un millimetro".

Per quanto Giorgia Meloni abbia ribadito in questi giorni la volontà di prendere le distanze dai vari Storace, Fini e Alemanno permane, come ha fatto notare anche Alfio Marchini, l’ambiguità di aver messo nella lista di Fratelli d'Italia due ex assessori della tanto contestata giunta Alemanno. Si tratta di Fabrizio Ghera, ex assessore ai Lavori Pubblici, e Lavinia Mennuni, che aveva la delega alle Pari Opportunità, ma è bene sottolineare che nessuno dei due è indagato. Anzi un’intercettazione di Buzzi definisce Ghera “incorruttibile”.

Restano, in ogni caso, le invidie, le gelosie e i vecchi dissapori tra i salviniani (ma anche tra salviniani e meloniani) che, poi, sono tutti ex compagni di partito. E, come si sa, anche la Meloni e la Saltamartini non è mai corso buon sangue.

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