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Il "Carducci" si dissocia dall'attacco al governo

Il preside sconfessa il manifesto comparso nella sua scuola. L'elogio di Valditara: "Bella lettera"

Il "Carducci" si dissocia dall'attacco al governo

Valditara e Meloni a testa in giù. E per di più a pochi passi da piazzale Loreto. Insomma la scuola (in questo caso il liceo Carducci di Milano) si scopre intollerante. E fa da grancassa alle minacce degli anarchici. Minacce che prendono a bersaglio proprio il ministro dell'Istruzione e la premier, nel giorno in cui Milano scende in piazza per ricordare i migranti morti davanti alla spiaggia di Cutro.

In questo caso, però, l'azione del gruppo anarchico presente nella scuola non ha trovato un terreno sufficientemente fertile alla complicità. E l'intera comunità degli studenti del Carducci attraverso i suoi rappresentanti rende pubblica una lettera in cui si dissocia apertamente dal gesto violento degli anarchici. «L'azione non solo ha dipinto una realtà distorta del pensiero degli studenti di questa scuola - recita la lettera -, ma ha anche messo la scuola in una situazione pericolosa per il futuro. Quando ideologie estremiste si scontrano l'epilogo usuale è la violenza». I ragazzi nella lettera fanno esplicito riferimento ai fatti di Firenze e all'evoluzione che quella vicenda ha avuto sui media. «Ci appelliamo - scrivono - affinché i media non restituiscano un'immagine sbagliata del nostro Istituto e degli studenti che lo rappresentano. Il Carducci è un luogo di democrazia, libera espressione e soprattutto rispetto reciproco».

Insomma ci pensano già i compagni di scuola a sconfessare gli autori del gesto di cattivo gusto. Per rimarcare la distanza del Carducci dall'episodio, però, anche il preside prende carta e penna. «II carducciano è rigoroso e non accetta la logica da curva violenta - ammonisce il dirigente scolastico nella sua circolare -. La politica è passione, coraggio, rispetto assoluto, ma soprattutto preparazione, capacità di informarsi e argomentare, oltre lo slogan e anche oltre la retorica».

Una presa di posizione netta che incassa anche il plauso del ministro Valditara, lo stesso che aveva commentato con riserva la lettera della preside dell'istituto scolastico fiorentino di fronte al quale erano scoppiati tafferugli che la stessa preside aveva stigmatizzato in una lettera aperta agli studenti. «Complimenti a un preside coraggioso, consapevole del suo alto ruolo istituzionale» scrive il ministro su Twitter a proposito della circolare del dirigente scolastico del Carducci. La lettera del preside Andrea Di Mario riceve consensi praticamente unanimi. «Una bellissima lettera» la definisce la capogruppo dei senatori dem, Simona Malpezzi. I complimenti li incassa anche dalla capogruppo grillina a Palazzo Madama, Barbara Floridia, che però avverte: «Non è accettabile però che il ministro Valditara, che correttamente ha elogiato il preside di Milano, abbia invece biasimato e paventato sanzioni alla Preside di Firenze. Perché due pesi e due misure?» Riflessione che la vede allineata proprio al leader del Movimento, Giuseppe Conte. L'ex premier infatti giudica lo «spirito democratico e costituzionale del ministro Valditara» muoversi «a intermittenza».

Ormai il dibattito politico sembra scegliere proprio la scuola come terreno di scontro. E mentre la Lega, per voce della senatrice Tilda Minasi, punta l'indice contro il silenzio sui fatti di Milano e Bologna «da parte di chi fa professione di democrazia», il dem Giuseppe Provenzano tira in ballo anche la Meloni colpevole di silenzio sui fatti di Firenze.

«Da lei ancora nessuna parola di condanna per i fatti del liceo Michelangiolo dove sono coinvolti militanti di Azione giovani».

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