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"Mai finanziamenti irregolari". Fidanza si autosospende: "Così preservo Fdi"

Dopo l'inchiesta di Fanpage su "lavatrici" ed estremisti nella destra milanese, Carlo Fidanza si autosospende da Fdi. Ma l'europarlamentare si difende: "Mai avuto finanziamenti irregolari né atteggiamenti estremisti"

"Mai finanziamenti irregolari". Fidanza si autosospende: "Così preservo Fdi"

Dopo il reportage di Fanpage mandato in onda pure ieri sera durante la puntata di Piazza Pulita, l'europarlamentare Carlo Fidanza si è autosospeso da Fratelli d'Italia. Il partito, intanto, ha fatto sapere mediante un comunicato di volere il girato completo prima di prendere provvedimenti sui dirigenti coinvolti dal caso. Nel corso del primo pomeriggio odierno, Carlo Fidanza ha inviato un comunicato stampa in cui sottolinea si di non aver "avuto finanziamenti irregolari" sia di non essere artefice di "atteggiamenti estremisti". La questione, dopo il filmato che è circolato a partire dalla serata di ieri, sta tenendo banco sul piano nazionale.

Ma Fidanza, che come premesso si è autosopeso dal partito, non ci sta: "Dopo aver visto il servizio confezionato ieri sera da Fanpage e mandato in onda da Piazzapulita voglio ribadire ai miei amici, ai miei elettori e a quelli di tutto il mio partito - ha annotato l'europarlamentare - che non ho mai ricevuto finanziamenti irregolari e che nello specifico, in più occasioni che purtroppo non sono state mandate in onda, ho ribadito al "giornalista infiltrato" che asseriva di voler contribuire alla campagna elettorale di una candidata la necessità di farlo secondo le modalità previste dalla normativa vigente". Ci sarebbe insomma altro da visionare. E ancora: "Il fatto che questi ulteriori colloqui non siano stati trasmessi la dice lunga sulla serietà di questa inchiesta e contribuisce a dare di me e della mia attività politica un’immagine totalmente distorta. A tutela della mia reputazione mi riservo di adire la giustizia civile e penale. Mi avvicino ai 30 anni di impegno politico, senza mai una macchia e sempre a testa alta". Potrebbe non essere finita qua, insomma. E la vicenda, per Fidanza, avrebbe altri risvolti.

Poi la disamina dell'esponente politico che ha deciso di fare un passo indietro rispetto al partito guidato da Giorgia Meloni passa ad analizzare la parte del reportage che riguarda le sfaccettature ideologiche. Fidanza, per intenderci, è uno dei protagonisti nel video di alcune braccia tese, cioè del saluto tipico del fascismo e del nazismo, sbandierate nel corso di un'iniziativa comunitaria. "Non c’è e non c’è mai stato in me alcun atteggiamento estremista, razzista o antisemita - afferma l'esponente seduto tra gli scranni di Strasburgo e Bruxelles - . Semmai, nelle immagini pubblicate, ironicamente contestavo proprio le inaccettabili affermazioni a suo dire goliardiche di Roberto Jonghi Lavarini, che non hanno né possono avere alcuna cittadinanza in Fratelli d’Italia, partito in cui peraltro lo stesso non è iscritto né ricopre alcun ruolo". Il "Barone", dunque, altro protagonista dell'inchiesta di Fan Page non fa parte dei meloniani.

Sulla parte relativa al giornalista minacciato dai neonazisti, Fidanza precisa: "Ho avuto più volte occasione di polemizzare con Paolo Berizzi per alcune sue campagne di stampa (da qui l’ironia mostrata nel video), ma naturalmente giudico inaccettabile che un giornalista debba vivere sotto scorta per le minacce ricevute e per questo, pur nella irrinunciabile diversità di opinioni politiche, gli esprimo la mia solidarietà sincera". Infine la decisione: "In ogni caso, nell’associarmi alla richiesta del mio partito di ottenere i filmati integrali che mi riguardano senza tagli o manomissioni in modo che gli stessi possano essere visionati dai competenti organi di FdI, su richiesta di Giorgia Meloni, ritengo opportuno autosospendermi da ogni ruolo e attività di partito al fine di preservare Fratelli d’Italia da attacchi strumentali".

L'inchiesta tiene banco un po' in tutti gli ambienti frequentati dagli addetti ai lavori della carta stampata e dei media in generale. Qualcuno ipotizza la presenza di "agenti provocatori". Un tipo di giornalismo - verrebbe da dire - alla grillina maniera. E forse queste supposizioni vengono avanzate solo perché sono stati i grillini per primi a chiedere le dimissioni di Fidanza. In ogni caso, la cosa per ora è circoscritta alla campagna elettorale milanese, nello specifico - sembra di capire - attorno all'organizzazione di aperitivi.

Intanto, però, la procura di Miano, secondo quanto ripercorso dall'Agi, ha aperto un'inchiesta che verte sui u presunti finanziamenti illeciti e riciclaggio di denaro.

Sempre l'agenzia appena citata riporta come il tutto derivi da "un esposto-denuncia presentato dai portavoce dei Verdi Angelo Bonelli ed Eleonora Evi".

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