Un faccia a faccia tra i due grandi potenti del pianeta. La Casa Bianca è al lavoro per preparare un incontro tra il presidente Donald Trump e il suo omologo russo, Vladimir Putin. L'indiscrezione è del Wall Street Journal, secondo cui l'ambasciatore Usa a Mosca, Jon Huntsman, sta aiutando a organizzare il vertice sebbene il piano sia nella fase iniziale. «È un progetto portato avanti dall'ambasciatore Huntsman che va avanti da mesi: realizzare un incontro formale tra Putin e Trump», ha detto al Wsj un alto funzionario dell'amministrazione Usa. Se venisse realizzato, sarebbe il terzo faccia a faccia tra i due leader. Si sono già incontrati a margine del G20 ad Amburgo, in Germania, lo scorso luglio, e poi nuovamente in Vietnam durante il summit sulla Cooperazione economica asiatico-pacifica. Durante un colloquio telefonico lo scorso marzo Trump ha invitato Putin a Washington.
Intanto gli Stati Uniti sono in queste ore al centro dell'attenzione dei governi di Unione europea, Messico e Canada. E il dossier sui dazi commerciali approda sul tavolo del Wto (World Trade Organization) dopo il ricorso dei tre Paesi coinvolti. È la prova, se ce ne fosse ancora bisogno, che la tregua commerciale con gli Stati Uniti è finita dalla mezzanotte tra il 31 maggio e il primo giugno, quando sono scattati i dazi, anche ai danni del Messico, sulle importazioni: 25% sull'acciaio e 10% sull'alluminio. Ora l'Unione europea promette - o minaccia - misure di salvaguardia per la propria industria e azioni di riequilibrio indirizzate verso alcune importazioni statunitensi. «Non cerchiamo l'escalation, ma dovevamo dare una risposta», dice Cecilia Malmstroem, la commissaria responsabile per il Commercio europeo. Il leader francese Emmanuel Macron ha avvertito il leader della Casa Bianca che «il nazionalismo economico nuocerà a tutto il mondo, Usa compresi» e ha definito le misure «illegali», promettendo la risposta della Ue. Dura anche la risposta della cancelliera Angela Merkel che ha sottolineato come le nuove tariffe imposte dagli Usa gli Stati membri dell'Unione Europea risponderanno in maniera «ferma e unita» alle incombenti tariffe statunitensi in acciaio e alluminio contro i produttori europei. «Vogliamo essere esentati da queste tariffe» che sono «non compatibili» con le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio». Ma il leader Usa replica: «Gli Stati Uniti devono, finalmente, essere trattati equamente nel commercio. Se chiediamo zero a un Paese per vendere i suoi prodotti e a noi fanno pagare 25, 50 o addirittura il 100% per vendere i nostri, questo non è giusto e non può più essere tollerato.
Questo non è un commercio libero o equo, è un commercio stupido!», ha scritto in un tweet.Intanto Trump si prepara a dare sostegno alle centrali a carbone e nucleare, che stanno perdendo terreno negli Stati Uniti, con l'obiettivo, di rendere più sicura la rete elettrica del Paese.
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