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Cassa in deroga e bonus per ripartire. Ma adesso il nodo sono i nuovi fondi

Alla Cigs 580 milioni e 300 agli autonomi. Senza sostegno europeo strada in salita

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Riuscire a reperire in breve tempo 2 miliardi di euro da destinare alle prime misure di ristoro per le popolazioni emiliano-romagnole colpite dall'alluvione non era affatto scontato. Il governo Meloni, invece, ci è riuscito. Alla vigilia del Consiglio dei ministri si pensava che ci si sarebbe fermati a quota 300 milioni. Il problema è che la prima stima dei danni si avvicina già a 6 miliardi di euro e colmare il gap non sarà solo un esercizio di contabilità.

In ogni caso, tra gli interventi spiccano gli 880 milioni per il capitolo lavoro dei quali 580 milioni per la cassa integrazione in deroga a 90 giorni per le aziende colpite e i 300 milioni per il contributo di solidarietà fino a 3mila euro per gli autonomi che hanno dovuto sospendere le proprie attività. Come ha spiegato il ministro Marina Calderone, si è voluto «mettere in sicurezza il lavoro per prima cosa». È stato inoltre disposto il rifinanziamento per 110 milioni del fondo di garanzia per imprese, mentre altri 300 milioni saranno destinati come contributo a fondo perduto per le imprese esportatrici. Sono stati, inoltre, potenziati per 200 milioni i contributi della legge 394 destinati alle imprese esportatrici e di questi il 10% sarà erogato a fondo perduto alle aziende colpite. Il ministero dell'Agricoltura ha reperito 175 milioni che saranno complessivamente utilizzati per finanziare il riacquisto dei macchinari distrutti dall'alluvione. «In questo modo forniremo un aiuto immediato alle imprese agricole gravemente danneggiate», ha spiegato il ministro Lollobrigida. Da non trascurare, inoltre, la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi fino al 31 agosto. La moratoria delle rate dei mutui andrà, invece, strutturata attraverso accordi con l'Abi, l'associazione delle banche italiane. Le udienze della magistratura penale, civile e tributaria sono rinviate dopo il 31 maggio.

A scuole (20 milioni e università (3,5 milioni) andranno nel complesso 23,6 milioni che dovranno essere impiegati anche per l'acquisto di pc o tablet (bonus di 500 euro) per gli universitari poiché la catastrofe rende necessario il ricorso alla Dad in alcune zone. A sport (5 milioni), salute (8 milioni) e turismo (10 milioni) andranno altre risorse per coprire le prime necessità di ospedali e imprese danneggiate. Il Fondo emergenze del ministero dell'Economia è stato rifinanziato per 200 da convogliare interamente sull'alluvione.

Discorso diverso, invece, per le coperture e per le iniziative finalizzate ad aumentare i fondi disponibili. Sono state autorizzate estrazioni straordinarie di Lotto e Superenalotto dedicate all'emergenza. Tra le forme di copertura di ulteriori provvedimenti ritenuti necessari, ci sono anche alcune proposte formulate dal ministero dell'Economia e anticipate dal viceministro Leo come la vendita dei mezzi confiscati dall'Agenzia delle Dogane. Dovrebbe, inoltre, aumentare di un euro il biglietto di ingresso ai musei per reperire fondi per il ripristino delle opere d'arte danneggiate dall'alluvione. Come avrebbe detto il premier Meloni qualche giorno fa, «bisogna raschiare il fondo del barile». E i ministeri si sono impegnati in tal senso. Se, però, l'Italia non avesse accesso al Fondo europeo di solidarietà per le catastrofi naturali (per il terremoto 2012 l'Emilia ottenne 670 milioni), il percorso si farebbe ulteriormente in salita. Con il rientro in vigore del Patto di Stabilità occorrerebbe spostare verso la ricostruzione risorse ora accantonate per il taglio delle tasse.

Lo scostamento di bilancio richiesto dal capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia, dimostra ancora una volta che i dem vivono in una realtà parallela.

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