Il Cavaliere "verde". "La tutela dell'ambiente ora deve unire tutti"

Affondo di Berlusconi sulla transizione ecologica. "Antica passione per la natura"

Il Cavaliere "verde". "La tutela dell'ambiente ora deve unire tutti"

Bisogna fare presto per sottrarre l'emergenza ambientale alle etichette ideologiche. Dopo l'allarme per la ripresa economica, dopo i tanti appelli per la vaccinazione e per la prevenzione sanitaria contro il rischio Covid, il leader azzurro sottolinea la terza e altrettanto catastrofica emergenza: quella climatica. Il G20 di Roma prima e il Cop 26 di Glasgow poi hanno portato sotto i riflettori il carico di dolori, tragedie e devastazioni che i mutamenti climatici stanno provocando.

«L'ambiente non può essere un tema divisivo» spiega Berlusconi ai suoi. È ora, dice, di passare dalle parole ai fatti. «Chi mi conosce sa che l'amore per la natura per me è una passione di antica data - racconta ai suoi -. Da imprenditore sono stato tra i primi a costruire vere e proprie città giardino, con al centro il verde, la mobilità pedonale, le piste ciclabili». «Il mio governo, aggiunge, è stato tra i primi a mettere al banco i sacchetti di plastica». E ricorda anche che fu proprio durante la sua presenza a Palazzo Chigi che l'Italia sottoscrisse gli impegni del protocollo di Kyoto. Intervistato dal Corriere della Sera, Berlusconi ha poi ricordato che uno degli aspetti più importanti del Pnrr che il governo Draghi deve portare a compimento è proprio quello della transizione ecologica. «Non possiamo consentire che il nostro sistema industriale sia tagliato fuori dall'innovazione dei processi produttivi verso l'obiettivo della sostenibilità - spiega il leader azzurro -: altri sono già molto più avanti di noi e conquisteranno quote di mercato sempre maggiori. Dobbiamo mettere in sicurezza il nostro territorio, cambiare il modo di fare agricoltura, rendere più efficienti e puliti i trasporti, digitalizzare il Paese. Ovviamente la transizione va accompagnata e sostenuta con le risorse che abbiamo a disposizione (grazie all'Europa molto maggiori che nel passato) e con una politica di sgravi e di incentivi». «Berlusconi archivia gli ecologisti del no e prepara una sintesi di valori popolari e ambientalisti destinata ad essere la cultura della maggioranza che verrà». Così commenta l'intervista al Corriere Gianfranco Rotondi, presidente di «Verde è popolare».

Il tema ambientalista, grazie proprio al Pnrr e alla transizione ecologica è interesse condiviso, seppur con sfumature diverse, in tutto il centrodestra. Matteo Salvini, a esempio, si è detto disponibile al nucleare «di quarta generazione» («dire di no sarebbe un suicidio») assicurando che è strategico, pulito e soprattutto sicuro. Ma la Lega, soprattutto, punta a evitare che le responsabilità della cura ambientale ricadano sui cittadini. Il passaggio a un'economia ambientalista, spiega la leghista Vannia Gava, sottosegretaria alla Transizione ecologica, «non può essere imposto: non possiamo immaginare di scaricare le conseguenze di decisioni prese da Unione europea e G20 sulle imprese e men che meno sulle famiglie. La sostenibilità ambientale, un più equilibrato utilizzo delle risorse, l'innovazione tecnologica e una attenta programmazione delle politiche economiche, rappresentano esigenze da cui non si può prescindere nelle pianificazioni a livello nazionale e locale». Anche se fuori dal governo di unità nazionale, Fratelli d'Italia concorda nella necessità di fare della transizione ecologica un tema comune a tutte le forze politiche e per voce dell'europarlamentare Nicola Procaccini svela la sua anima ecologica.

«La sostenibilità ambientale, un più equilibrato utilizzo delle risorse e l'innovazione tecnologica rappresentano esigenze da cui non si può prescindere nelle pianificazioni a livello nazionale e locale. D'altra parte, per un partito conservatore come il nostro, la difesa del patrimonio ambientale cammina di pari passo con la tutela del patrimonio culturale e spirituale della nazione».

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