
«The beams are on» («I raggi sono accesi»). Così, con un breve post su X, l'imprenditore Elon Musk ha annunciato l'attivazione del servizio Starlink in Iran, favorendo in questo modo il libero accesso a internet alla popolazione. Il post del Ceo di Tesla e SpaceX risponde all'appello del giornalista di Fox News Mark R. Levin, che aveva chiesto allo stesso Musk di «mettere l'ultimo chiodo alla bara del regime iraniano dando Internet via Starlink a tutta la popolazione».
Il regime degli ayatollah ha oscurato l'accesso a internet in tutto il Paese in seguito ai massicci attacchi israeliani nella notte tra giovedì e venerdì. Una misura assai impopolare ma che avrebbe lo scopo, secondo gli osservatori, di evitare la diffusione online di immagini che mostrano i movimenti dei lanciamissili mobili ma anche di soffocare eventuali proteste da parte di una popolazione sempre più impaurita e scontenta. Le autorità iraniane temono che l'instabilità interna, aggravata dai recenti raid israeliani, possa alimentare una rivolta organizzata o addirittura un tentativo di colpo di Stato. Che è poi quello che è considerato il primo obiettivo di Israele.
La rete satellitare di Musk, difficilmente controllabile dalle autorità locali, potrebbe rivelarsi uno strumento decisivo per superare la censura e consentire alla popolazione di comunicare.
Secondo i media internazionali, in Iran sarebbero già funzionanti centinaia di terminali Starlink introdotti clandestinamente nel Paese, ma le difficoltà logistiche e i costi improbi finora hanno reso il servizio accessibile solo a una minoranza della popolazione.