Con la possibilità di fare domanda per il reddito di cittadinanza, il Fisco potrà avere libero accesso ai conti correnti dei cittadini. Il controllo a tappetto è già partito in queste settimane. Coloro che hanno richiesto ai Caf il calcolo dell'Isee per la prima volta, per anticipare i tempi in attesa del modulo Inps con cui si potrà inoltrare la domanda per il sussidio voluto dai 5 Stelle, hanno dato all'Istituto di previdenza sociale le chiavi dei propri conti. Tanto che anche il garante della privacy ha lanciato l'allarme
A spiegare il meccanismo di controllo, un vero e proprio Grande Fratello, è Paolo Conti, il direttore generale Caf Acli, a Il Messaggero. E dal momento che potrebbe esserci una platea di circa 23 milioni di persone, il problema non è minimo. "I Caf comunicano all'Inps i dati contenuti nella Dichiarazione sostitutiva unica per la richiesta dell'Isee, tra cui quelli relativi al patrimonio finanziario di cui l'istituto di previdenza non è a conoscenza finché non è il cittadino stesso a consegnarglieli, tramite l'autocertificazione". E a quel punto, spiega il quotidiano romano, "l'Inps verifica con l'Agenzia delle Entrate se le informazioni date dall'utente corrispondono al vero: a questo punto accede a tutti i conti correnti dell'interessato (anche a quelli non segnalati, nel caso ve ne fossero)". E questo vale anche per le polizze e gli investimenti. Tutto finirà nel grande occhio dello Stato.
Ma quest'occhio preoccupa per la tutela della riservatezza.
Anche perché, se è vero che i dati per l'Isee sono da sempre monitorati dall'Inps, questa volta si tratta di dati molto più sensibili e riservati, che riguardano appunto il reddito di cittadinanza. E le normative europee sulla privacy impongono paletti molto stretti sia per gli aggiornamenti che per la tutela della riservatezza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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