La partita per i referendum sulla giustizia inizia a entrare nel vivo. Dopo il via libera della Corte Costituzionale ai cinque quesiti, dalla giornata di oggi partirà il percorso di creazione dei comitati per il sì che saranno "liberi, indipendenti e senza colori partitici". Per il centrodestra potrebbe essere inoltre l'occasione per serrare le fila e sanare le ferite lasciate aperte dopo la partita per il Quirinale: "Darebbe bella prova di sé a fare una campagna compatta".
A comunicarlo è stato Matteo Salvini che, intervenuto in conferenza stampa alla Camera sul tema referendario, ha lanciato anche la proposta dell'election day. L'obiettivo dichiarato è quello di risparmiare denaro pubblico accorpando la data con le elezioni amministrative, visto che tra maggio e giugno ci saranno centinaia di Comuni che andranno al voto. Favorevole Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia: "Ce lo auguriamo per non avere costi aggiuntivi". In tal modo si potrebbe pure sperare di spianare la strada al raggiungimento del quorum, primo requisito indispensabile per sperare nell'approvazione dei referendum.
I comitati per il sì
Per Mariastella Gelmini è fondamentale che il centrodestra in questo momento si ritrovi nel sostegno unitario ai quesiti sulla giustizia. L'auspicio è che nascano da subito comitati unitari per il sì, "ai quali ciascuno di noi darà il proprio contributo". Il ministro per gli Affari regionali ha infatti sottolineato che si tratta di misure che potrebbero essere in grado non solo di "riportare un po' di equilibrio" nel sistema della giustizia, ma anche di promuovere una rifondazione "perché autogoverno deve voler dire responsabilità".
Iniziano però a emergere i primi distinguo nel centrodestra: mentre Forza Italia e Lega sosterranno convintamente tutti i referendum sulla giustizia, Fratelli d'Italia ne appoggerà solo alcuni. Il partito di Giorgia Meloni si è detto assolutamente favorevole ai quesiti sulla riforma del Consiglio superiore della magistratura e a quello sulla separazione delle funzioni, ma si è smarcato dal referendum sul freno alla custodia cautelare e sull'abolizione della legge Severino.
L'election day
La domanda che ci si pone però non può passare inosservata: si riuscirà a raggiungere il quorum? La preoccupazione è che una bassa affluenza alle urne possa compromettere l'approvazione dei referendum, che comunque sembrano essere graditi dalla maggioranza degli italiani.
Anche per questo motivo Salvini ha parlato di election day, senza dimenticare che in tal modo ci sarebbe un risparmio economico: "200 milioni non cambiano i destini del mondo, però una votazione al di fuori delle altre votazioni ti
costa 200 milioni. Se vogliamo risparmiare possiamo accorpare i referendum alle elezioni amministrative, in un momento in cui ogni milione risparmiato può essere messo sulle emergenze degli italiani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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