Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, potrebbe lasciare l'incarico nelle prossime quattro settimane. È quanto riporta il quotidiano la Repubblica citando "autorevoli fonti europee", secondo cui "la partita si giocherà a marzo, mese cruciale per il futuro dell'Unione e periodo durante il quale l'ex primo ministro del Lussemburgo deciderà se rimanere a Bruxelles oppure dimettersi".
Secondo quanto spiega il giornale, Juncker sarebbe "contrariato dalla scarsa ambizione dei governi sull'Unione" ed è dunque davanti a un bivio di fronte al quale dovrà decidere se "riuscire a dare la propria impronta ad una Unione desiderosa di guardare al futuro con ambizione o rifiutarsi di gestire il declino europeo lasciando la seconda metà del mandato ad uno dei suoi vicepresidenti, con il popolare finlandese Jyrki Katainen favorito rispetto al socialista olandese Frans Timmermans". Nodo importante della riflessione pare essere il fatto che l'8 marzo la Commissione Ue dovrebbe pubblicare il suo 'Libro biancò con un progetto di rilancio dopo la Brexit, ma da Olanda e Germania, che affronteranno elezioni politiche a breve (l'Olanda a marzo e la Germania a settembre), sarebbero stati recapitati a Juncker messaggi riservati che "hanno fatto capire a Juncker che sarebbe meglio che il suo White book rimanesse nel cassetto". Lo scorso 11 febbraio, in un'intervista all'emittente Deutschlandfunk, Juncker aveva annunciato che non si sarebbe candidato per un secondo mandato.
Juncker, 62 anni, ex premier del Lussemburgo, ha assunto la presidenza della Commissione nel 2014 e il mandato dura cinque anni.Tuttavia il portavoce dell'esecutivo comunitario, Margaritis Schinas, ha negato dicendo che Juncker "non si dimetterà".
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