Garlasco, incidente probatorio al via

Consegnati i reperti per la fase preliminare

Garlasco, incidente probatorio al via
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L'incidente probatorio sul caso Garlasco entra nella fase preliminare. Ieri a Milano, intorno alle 10, sono entrati nella caserma dei carabinieri di via Moscova, per la consegna dei reperti da analizzare, gli esperti chiamati per l'incarico: i periti nominati dal gip Daniela Garlaschelli, la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani, e tra gli altri i consulenti della difesa di Andrea Sempio (nella foto, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi) e della parte civile della famiglia Poggi, Luciano Garofano e Marzio Capra. Altri reperti sono stati ritirati nel pomeriggio all'istituto di medicina legale di Pavia. Le buste verranno aperte il prossimo 17 giugno, quando partiranno concretamente gli accertamenti irripetibili.

«Credo - ha dichiarato il generale in quiescenza - che nella strategia della Procura ci sia una rivisitazione e una verifica di tutto quello che è stato fatto allora. Ben venga! Io sono convinto che tutto quello che è stato fatto allora sia stato fatto bene, nonostante tante polemiche e tante strumentazioni di questi giorni. Io come ex comandante del Ris sono assolutamente convinto del lavoro pregevole fatto dai miei collaboratori. Poi si può sbagliare, questo è umano, ma non credo che noi abbiamo sbagliato. Noi nel senso dei miei collaboratori che ebbero allora un incarico. Però con tanta serenità riaffrontiamo questa verifica che non potrà che confermare l'ottimo lavoro fatto allora». E sul sopralluogo del Ris di Cagliari di alcuni giorni fa: «È stato ripetuto un lavoro già fatto nel 2014 e 2015 nel corso del processo d'Appello bis che ha portato alla condanna di Alberto Stasi, ma ben venga una verifica che consenta di asseverare e consolidare i risultati già ottenuti». Ancora: «Non c'è nessuna novità. Laser e scanner 3D erano già stati utilizzati.

E sui reperti l'aumentata sensibilità delle tecniche può consentire di favorire l'individuazione di altri profili, che significa secondo me la conferma in gran parte del materiale di Chiara Poggi e di tutti coloro che frequentavano quella casa, ma che non hanno alcuna responsabilità nell'omicidio». Infine: «Tutti i risultati andranno interpretati con grande cautela». E Capra: «Se i nuovi strumenti possono portare risultati diversi? Non credo».

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