
L'appuntamento è per domani. In una passerella che ha il sapore della doppia sfida di Giuseppe Conte. Alla Nato, sull'aumento al 5% del Pil per le spese per la difesa. Al Pd di Elly Schlein, sempre più tormentato, tra l'atlantismo dei riformisti e le sirene pacifiste che seducono la sinistra dem. Il tutto, nonostante il leader del M5s, da premier, nel 2018, avesse magnificato l'Alleanza "come pilastro della sicurezza europea e internazionale". In ogni caso, Conte domani sarà all'Aja insieme a una serie di esponenti della sinistra europea per dire no all'aumento di spesa militare e per protestare contro il riarmo. In una sala del Parlamento olandese, in contemporanea alla due giorni di vertice Nato, convocato proprio nella città dei Paesi Bassi, con all'ordine del giorno l'aumento del tetto delle spese militari. Una mossa, quella dell'ex avvocato del popolo italiano, che mira anche a disorientare il Pd, irrimediabilmente spaccato al suo interno proprio sul tema della difesa europea. E l'attacco degli Usa agli impianti nucleari dell'Iran, c'è da scommettere, non farà altro che radicalizzare i toni. "Chiedo a Meloni di non dare la disponibilità delle nostre basi militari per questa escalation" dice il leader M5s. La Nato da una parte. L' "internazionale pacifista" di Conte dall'altra. L'idea è stata battezzata giovedì dall'ex premier con una lettera aperta indirizzata ai "progressisti europei". "Ora l'urgenza è massima, il punto è di non ritorno. Mi rivolgo dunque a tutti i rappresentanti politici europei contrari a questa folle corsa al riarmo, - l'appello di Conte - che sono convinti che il momento di agire è ora: riuniamoci a L'Aja anche noi in quei giorni cruciali per dare voce a un'altra idea di Europa". Con il leader del M5s ci saranno, tra gli altri, moltissimi esponenti della sinistra radicale europea di The Left e dei Verdi all'Europarlamento. Presente, dalla Grecia, il partito dell'ex portavoce di Tsipras. Mentre, dalla Germania, attesi i "rossobruni" di Sahra Wageknecht. Darà il suo contributo, in presenza o in collegamento, la ministra del lavoro della Spagna Yolanda Diaz. Marcheranno visita, invece, Avs e Pd.
Un contro summit. Eppure, nel giugno 2018, Conte ricevendo Stoltenberg a Palazzo Chigi lodava la Nato. "L'Italia crede fermamente nell'Alleanza atlantica", disse. E ancora: "Non intendiamo sottrarci ai nostri impegni di solidarietà e lealtà atlantica". Dal M5s, fonti che sono al lavoro sull'iniziativa de l'Aja, non si scompongono.
"Conte non è contro la Nato e non vuole uscirne - puntualizzano i pentastellati - noi siamo contro il riarmo e contro l'aumento al 5% del Pil in spese militari". "Non siamo antimilitaristi, non mettiamo in dubbio la Nato, ma contestiamo il riarmo europeo", è la linea.