Conte commissariato. E Grillo potrà decidere anche le espulsioni

I neo garanti (Raggi, Di Maio e Fico) indicati da Beppe. Che vuole ancora comandare

Conte commissariato. E Grillo potrà decidere anche le espulsioni

Più che garanti sono dei commissari. Come ai vecchi tempi Beppe Grillo indica la strada e gli attivisti votano come vuole lui. La segreteria politica ancora non c'è, ma il M5s del futuro comincia a prendere forma nel segno della tradizione. I tre componenti del Comitato di garanzia sono Luigi Di Maio, Roberto Fico, Virginia Raggi. Tre figure storiche del grillismo. Supportate da quell'attivismo di base che, secondo i ben informati, Giuseppe Conte vorrebbe smantellare per fare posto a un partito di «fedelissimi» cooptati dalla società civile. Riepiloghiamo i numeri: Raggi è stata la più votata su SkyVote con 22.289 preferenze, a seguire Fico a quota 11.949 e terzo Di Maio a 11.748. Gli iscritti potevano esprimere due preferenze, rispettando l'alternanza di genere. Deludente la partecipazione: i votanti sono stati soltanto 30.073. Il numero degli aventi diritto al voto ancora non è stato comunicato, ma è lecito supporre che la cifra non si discosti dalla platea di potenziali elettori della consultazione sulla leadership di Conte, ovvero 115.130 iscritti certificati. Su Conte avevano votato circa 67mila persone, poche anche allora, tenendo conto dell'importanza dell'appuntamento. Sullo Statuto i votanti erano stati poco meno di 61mila, nella prima votazione sulla nuova piattaforma, sul candidato sindaco di Torino, si è toccato il record negativo di 625 partecipanti. Quanto basta per creare un «caso SkyVote». Ai piani alti del Movimento stanno cominciando a preoccupare i dati dell'affluenza ai voti online. Tanto che si teme che Conte possa cogliere la palla al balzo e ridurre le occasioni in cui consultare la base.

Poi ci sono le implicazioni politiche della scelta di Di Maio, Fico e Raggi. Il fatto che Grillo abbia calato gli assi è interpretato dai più nel M5s come un segnale di vitalità dell'area che fa capo al fondatore. La spia di un Garante tutt'altro che disposto a mettersi di lato per lasciare spazio alla rifondazione contiana. Innanzitutto si tratta di una sorta di commissariamento del leader perché il Comitato di garanzia, all'unanimità, può sfiduciare il presidente del Movimento, cioè Conte. I maliziosi fanno notare che le piazze più entusiaste e piene durante il tour dell'avvocato sono state a Napoli, terra di Fico e Di Maio. Il capoluogo partenopeo è l'unica città dove i sondaggi sorridono al Movimento, accreditato come primo partito alle prossime elezioni comunali. Al Nord, dove Conte vorrebbe radicarsi, il piatto piange. Secondo due sondaggi pubblicati da La Stampa i Cinque stelle sono al 4,6% a Milano e al 7,4% a Torino, nonostante la sindaca uscente Chiara Appendino, che ha preferito non ricandidarsi per entrare nella segreteria nazionale. Sorprende la dimostrazione di forza della Raggi, che ha doppiato Di Maio e Fico. «Un modo per contarsi per chi è ancora vicino a Casaleggio e Di Battista», sibilano dal M5s a proposito del risultato della sindaca di Roma. Il comico mette a segno un altro punto con le modifiche allo Statuto del gruppo alla Camera.

Secondo la bozza del testo, visionata dall'AdnKronos, una delle novità è l'inserimento di Grillo tra i soggetti che possono decidere sulle espulsioni. E Davide Crippa, capogruppo a Montecitorio, è molto vicino al Garante.

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