Conte in crisi anche sui social: il 74% dei tweet su di lui è negativo

Il leader del Movimento 5 Stelle paga caro il prezzo della crisi innescata: il 74% dei tweet a lui riferiti ha un sentiment negativo. Cala la negatività su Draghi

Conte in crisi anche sui social: il 74% dei tweet su di lui è negativo

Per tutto c'è un prezzo da pagare. Soprattutto in politica. Ed è quello che sta accadendo a Giuseppe Conte, finito nel mirino degli utenti social dopo aver scelto la linea dura al Senato: il non voto alla fiducia al decreto Aiuti ha portato il premier Mario Draghi a rassegnare le dimissioni e il web non ha perdonato il doppio gioco del Movimento 5 Stelle.

Lo rivela un'analisi di Reputation Science, riportata da La Repubblica, che ha preso in esame il sentiment su Twitter in relazione ai protagonisti politici della crisi in corso. Nello specifico sono finite sotto la lente di ingrandimento le conversazioni Twitter delle ultime 24 ore per fare un quadro generale sulle emozioni della rete.

Si mette male per Conte

Non arrivano certamente notizie rassicuranti per Conte, che deve fare già i conti con un M5S spaccato sul sostegno all'esecutivo e con un'emorragia di voti. Alle prossime elezioni i grillini rischiano un flop clamoroso e gli ultimi dati social non lasciano sperare in un cambio di tendenza in positivo: il 74% dei tweet riferiti al presidente del Movimento 5 Stelle ha un sentiment negativo. Solo un commento su dieci è positivo (9%); il restante 17% è formato da un tono neutro/di carattere informativo.

Sono molti gli attacchi ricevuti dal mondo politico che ha fatto dell'attacco a Giuseppe Conte anche una battaglia personale, oltre che politica: esponenti di primo piano di Italia Viva, Azione e +Europa hanno alimentato il dibattito e hanno orientato la percezione nei confronti di Conte. Ad aver fatto registrare molte reazioni è stato anche un post di Carlo Calenda, leader di Azione.

Cala la negatività su Draghi

Cosa ben diversa per il premier Mario Draghi. I commenti sul presidente del Consiglio nel 61% dei casi risultano essere positivi o a carattere informativo, mentre le considerazioni negative si attestano al 39%. Per il capo del governo si mette decisamente meglio, visto che ad aprile il sentiment negativo ammontava al 52%. Una maggioranza così alta di negatività era da ricondurre soprattutto agli attacchi ricevuti dal fronte no-vax e da chi strizza l'occhio a Vladimir Putin nell'ambito della guerra in Ucraina.

Una buona parte della rete si è schierata dalla parte di Draghi. Infatti ad aver ottenuto un buon successo è stato l'hashtag #iostocondraghi (nel periodo 12-15 luglio ha generato 17mila tweet). Tra il 14 e il 15 luglio non è passato inosservato #contefaischifo, protagonista di un'impennata proprio nella sera in cui Draghi è salito al Quirinale per le dimissioni.

Il web contro Di Maio

Un altro dato interessare si affaccia su Luigi Di Maio, che non è stato risparmiato dopo la scissione provocata nel Movimento 5 Stelle con la relativa fuga di circa 60 parlamentari. Il tutto accompagnato dalla nascita del nuovo gruppo Insieme per il futuro.

L'analisi delle conversazioni Twitter - risalente ai giorni successivi allo strappo - fotografa una situazione non buona per il ministro degli Esteri, con un numero di negatività del 70% dovuto pure agli interventi di Carlo Calenda e agli editoriali di Marco Travaglio (direttore de Il Fatto Quotidiano).

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