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Conte si fa dettare la linea dal "Fatto". L'assenza polemica dell'estrema sinistra

Il leader 5S archivia i toni istituzionali, non presenzia e torna grillino forcaiolo. Bersani: "Lasciamo stare, cosa intima". E anche Fini, dopo l'omaggio, dà forfait

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In un'istantanea storica, come quella dei funerali di Silvio Berlusconi, alcune assenze possono fare più rumore delle presenze. Anche di fronte alla tragedia della morte, c'è chi ha sfruttato l'occasione per marcare le distanze, distinguersi. In un grottesco atteggiamento dal sapore nannimorettiano. Questo è sicuramente il caso dell'assente più in vista, Giuseppe Conte. L'unico leader politico italiano di rango a scegliere di non partecipare alle esequie del Cavaliere. Diverse le sfumature delle scelte di altri personaggi, come gli ex di lusso Pier Luigi Bersani, Massimo D'Alema e Gianfranco Fini. Confinati nel ghetto dell'antiberlusconismo post-mortem i gemelli dell'Alleanza Verdi-Sinistra Italiana, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.

Se Bonelli e Fratoianni guidano una forza politica dal consenso e dall'importanza trascurabili, ciò non vale per Conte. Anche perché il capo del M5s è stato due volte presidente del Consiglio e, durante l'esperienza del governo di Mario Draghi, ha convissuto in maggioranza con Forza Italia. Un profilo istituzionale, quello che si è sempre voluto dare il presidente dei Cinque Stelle. Ma nel camaleontico caleidoscopio delle mutazioni contiane, stavolta l'avvocato di Volturara Appula ha scelto di indossare i panni dell'oltranzista. Del leader che non arretra, nemmeno di fronte alla scomparsa di un personaggio come Berlusconi, che ha incarnato le istituzioni per anni. «Oggi è il giorno del silenzio - dice Conte violando la premessa di voler tacere - ciò che dovevo fare l'ho fatto. Non ho altro da dire, domani in un post spiegherò le mie ragioni». L'ordine è categorico, la decisione è politica. Il M5s non invia nemmeno una delegazione. A dettare la linea ai grillini, ancora una volta, è il Fatto Quotidiano. L'house organ dei pentastellati, in questi giorni, si è distinto negativamente per prime pagine e titoli pregni di odio. Ed ecco la giravolta di Conte. L'avvocato, subito dopo la notizia della morte di Berlusconi, aveva scritto un post garbato e rispettoso, definendo il Cavaliere come un uomo che ha «contribuito a scrivere pagine significative della nostra storia». E di più: «Non gli sono mancati il coraggio, la passione, la tenacia». Passa un po' di tempo e la vicecapogruppo del M5s al Senato Alessandra Maiorino twitta velenosa: «Io rimango in silenzio». Disallineato dal Fatto, travolto dalle polemiche dei parlamentari nelle chat, Conte vira e annuncia l'assenza ai funerali. Il tutto in concomitanza con la notizia della partecipazione della segretaria del Pd Elly Schlein. L'avvocato liscia il pelo ai (pochi) italiani ancora confinati nella ridotta dell'antiberlusconismo. L'ex sottosegretario grillino, ora in Fi, Giancarlo Cancelleri con l'AdnKronos accusa Conte di «sciacallaggio morale». Il senatore del M5s Francesco Castiello critica il suo leader: «Sarei andato ai funerali, davanti alla morte ci si toglie il cappello».

Meno dirompente l'assenza di Beppe Grillo. Il comico ora non è il leader del M5s ed è rimasto sempre in silenzio durante questi giorni. A sinistra non si è presentato Bersani. «Io gemello diverso di Silvio, provo un grande dispiacere» ha detto martedì a questo Giornale l'ex segretario del Pd. «Lo saluterò da lontano, c'è un sacco di gente che ci va. Lasciamo stare, è una cosa intima», spiega così l'assenza Bersani. È rimasto a casa anche un altro ex premier, il primo ex Pci, ovvero Massimo D'Alema. Baffino, però, a sorpresa in un'intervista al Corriere della Sera ammette: «Berlusconi era un combattente e sui magistrati ha avuto qualche ragione». Nell'elenco degli assenti un ex alleato e poi acerrimo rivale del Cavaliere, Gianfranco Fini. L'ex leader di An, comunque, dopo la morte ha reso «omaggio all'umanità» del fondatore di Forza Italia.

Quindi i rimasugli della sinistra. Bonelli e Fratoianni hanno rilasciato dichiarazioni in cui giudicavano «eccessivo» il lutto nazionale per Berlusconi. «Non ci sarò non per assenza di rispetto ma perché in questo Paese il lutto nazionale non è mai stato concesso a nessun Presidente del Consiglio», la giustificazione di Bonelli. «Per quanti giorni avrebbe dovuto fermarsi il Paese dopo le stragi in cui furono uccisi Falcone Borsellino e le loro scorte?», polemizza Fratoianni. Mentre i grillini sembrano tornati svalvolati come un tempo. Un esempio? Il deputato Davide Aiello, che commenta: «È andata in onda un'offesa alle vittime della mafia».

In attesa della scusa di Conte.

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