Politica

Coronavirus, l'ultima dei buonisti: "Un vaccino grazie ai migranti"

Duello fra il filosofo francese consigliere di Macron ed il leader della Lega. "Il fatto che troveremo il vaccino in Italia e in Europa lo dobbiamo agli immigrati", ha dichiarato Lévy. Salvini: "Siamo su Scherzi a parte... "

Coronavirus, l'ultima dei buonisti: "Un vaccino grazie ai migranti"

Duro botta e risposta negli studi di "Quarta Repubblica" fra il leader della Lega Matteo Salvini ed il filosofo, giornalista e saggista Bernard-Henri Lévy, noto per essere uno dei consulenti del presidente francese Emmanuel Macron: tema dell'accesa discussione, il Coronavirus ed i migranti.

Entrambi ospiti della trasmissione condotta da Nicola Porro che andrà in onda stasera su Rete4 alle ore 21:30, i due hanno registrato il loro confronto questo pomeriggio, e sono subito scoppiate scintille. Nel corso dell'intervista, infatti, Lévy, che nei giorni scorsi è stato pesantemente contestato con insulti antisemiti e quindi attaccato dalle milizie in occasione della sua visita nella città di Tarhuna (Libia), dove ha effettuato un reportage sul cosiddetto "campo di sterminio" di Tarhuna, ha dichiarato che proprio i migranti sarebbero una chiave fondamentale per arrivare al più presto ad un vaccino efficace contro il Coronavirus.

"Il fatto che troveremo il vaccino in Italia e in Europa lo dobbiamo agli immigrati", ha infatti affermato, come riportato da "AdnKronos", suscitando lo sconcerto dell'ex vicepremier Salvini.

"Aspetta un attimo, con tutto il rispetto, lei dice che se troviamo il vaccino, lo dobbiamo agli immigrati che sbarcano a Lampedusa?", avrebbe ribattuto Matteo Salvini, incredulo."Mi scusi, se troviamo la cura al Covid, non è grazie ai medici italiani e ai ricercatori e scienziati del San Matteo di Mantova ma è grazie agli immigrati che arrivano? Adesso, questa perla mi mancava...", ha commentato, sbigottito, prima di aggiungere:"È colpa di Putin, è colpa di Salvini... Grazie agli immigrati, invece, troveremo il vaccino...".

Da qui allo scontro in studio il passo è stato breve, tanto che alla fine il leader del Carroccio ha concluso, esasperato: "Mi arrendo, professore, venga stasera in stazione Termini a Roma o alla Stazione centrale di Milano, così vede quanto è bella l'immigrazione clandestina che a lei piace tanto".

Ma Lévy avrebbe continuato, imperterrito: "Senza l'immigrazione africana non c'è ricerca in Francia, non si troverà mai una vaccino e una cura contro il Covid. Deve dire grazie ai migranti".

"Vabbe', stiamo su Scherzi a parte...", ha quindi commentato Salvini."Professore, anche io voglio un mondo aperto. Ho capito: lei ce l'ha con me e con Putin. Se voglio andare in Australia o in Svizzera mi chiedono i documenti. Io voglio un mondo aperto, professore, ma con delle regole", ha ribadito.

Nel corso della trasmissione, Lévy ha del resto attaccato più volte il leader della Lega, criticato le sue idee e dichiarando che, con Salvini al governo, "l'Italia non sarebbe uscita dalla crisi" scatenata dal Coronavirus."L'Italia ha dato all'Europa un esempio di disciplina", ha poi aggiunto il filosofo. "Però al contempo c'è stata una epidemia di follia, follia di ripiegarsi dentro se stessi, chiudere il proprio corpo, il proprio cuore agli altri. Questo delirio in particolare nei confronti dei migranti, in Francia e in Italia.

Ad un tratto i migranti sono diventati i principali untori di Coronavirus".

Commenti