Milano Una ragazza di vent'anni di origine romena finita in un brutto giro, quasi sicuramente una prostituta e probabilmente anche con problemi di tossicodipendenza. Per una come lei la vita è un calvario e la morte è una compagna che di solito non ti onora di una santa sepoltura consacrata da una regolare cerimonia funebre. Il suo cadavere, in avanzato stato di decomposizione, è stato trovato intorno alle 19 di lunedì da un contadino che falciava l'erba a bordo del suo trattore in un campo di foraggio a sud ovest di Busto Arsizio, in via Canale, una zona di campagna che corre parallela alla linea delle «Ferrovie Nord», al confine tra il comune del varesotto con quello milanese di Magnago. L'agricoltore è sceso dal suo mezzo e davanti a quei poveri resti è rimasto così sconvolto da allontanarsi subito per lanciare l'allarme con una chiamata al 112. All'arrivo delle Volanti della polizia l'area dove si trovava il cadavere è stata isolata dalla Scientifica.
«Potrebbe essere morta da tre, quattro settimane, chi può dirlo? È irriconoscibile! Al punto che sappiamo che è una donna ma l'autopsia di domani (oggi per chi legge, ndr) chiarirà le cause della morte che per il momento restano sconosciute, il medico legale è stato chiaro: gli agenti atmosferici hanno troppo deteriorato i tessuti per affermare o meno se si tratta di una morte violenta. E meno male che abbiamo trovato quei documenti...» spiegano in questura a Varese dove la squadra mobile si sta occupando dell'inchiesta sul rinvenimento di quel corpo di donna insieme ai colleghi del commissariato di Busto Arsizio coordinati dalla Procura locale.
Proprio loro, gli investigatori, hanno infatti immediatamente svolto delle ricerche sui documenti contenuti in un portafogli trovato accanto al cadavere. E che risultano appartenere a una ventenne romena, ma residente con la famiglia in Italia. I genitori però non erano in buoni rapporti con la figlia al punto da non saper spiegare alla polizia da quanto tempo effettivamente la ragazza in questione fosse sparita dalla circolazione. «Non sappiamo che vita conducesse, non ci sentivamo da molto tempo e così come potevamo sporgere denuncia di scomparsa?» hanno detto agli uomini della Mobile di Varese che li hanno contattati.
Per il momento il pm di Busto che coordina le indagini sul ritrovamento del cadavere, Flavia Salvatore, ha imposto il più stretto riserbo sulla vicenda e, com'è ovvio in questa fase dell'inchiesta, non esclude completamente che i documenti rinvenuti a qualche metro dal cadavere possano appartenere a una giovane donna che però non è la morta.
«In zona le prostitute non mancano, soprattutto quelle dei Paesi dell'Est Europa e naturalmente c'è chi le gestisce e ha su di loro potere di vita e di morte - conferma un ufficiale dei carabinieri che presta servizio
nell'area di Busto Arsizio -. Inoltre la zona di campagna, è favorevole agli incontri tra pusher e acquirenti». Un modo come un altro per sottolineare che il destino della povera ragazza, in un modo o nell'altro, era segnato.
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