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Il correntone delle toghe rosse boicotta la commissione d'inchiesta

Le toghe di Area contro l'indagine parlamentare sul Sistema: "Mistificazioni da instant book". Polemica con Articolo101

Il correntone delle toghe rosse boicotta la commissione d'inchiesta

«Mistificazioni di un instant book»: queste sono per Area - la corrente dei giudici di sinistra - le rivelazioni contenute ne Il Sistema, il libro scritto da Luca Palamara e Alessandro Sallusti che ha trasformato in un caso letterario di massa il lato oscuro della giustizia italiana. Proprio sulla base di quanto emerso nell'indagine della Procura di Perugia su Luca Palamara - ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati - e nel libro scritto dallo stesso insieme al direttore del Giornale, sta prendendo piede la proposta di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta sull'uso politico delle indagini. Ed è proprio questa prospettiva a spaventare Area, che la vede come un inammissibile attacco alla libertà della magistratura. In un comunicato a firma del suo coordinamento nazionale, il correntone delle «toghe rosse» attacca frontalmente la proposta di legge e polemizza con abbondanza di aggettivi contro Articolo 101, la piccola corrente di opposizione, accusandola di avere aperto la strada alla ipotesi di commissione.

Nel suo comunicato Area definisce la proposta una «operazione di pura strategia mediatica» che vorrebbe accreditare l'idea che le inchieste giudiziarie contro i partiti e i leader del centrodestra siano stati «orientati verso la persecuzione di parti politiche avverse». «Siamo fermamente convinti - si legge - che una simile ricostruzione non abbia alcuna credibilità pubblica». Nel comunicato non si fa cenno al fatto che dell'utilizzo politico di alcune indagini ci sia la prova provata, prima che nel Sistema, nelle chat di Palamara: come nel caso dell'attacco giudiziario contro Matteo Salvini.

Per Area tutto si riduce a «affermazioni apodittiche e indimostrate», come quelle che indicherebbero in Giorgio Napolitano, allora capo dello Stato, l'ispiratore dell'offensiva giudiziaria contro Berlusconi. La finalità della proposta di commissione d'inchiesta sarebbe semplicemente «riscrivere l'esito di vicende giudiziarie suggellate da sentenze definitive, utilizzando qualsiasi argomento, ancorché lontano dalla verità storica e giudiziaria» per mettere in discussione l'indipendenza di pensiero dei tanti magistrati che se ne sono occupati».

Tra i sostenitori della commissione ci sono in realtà anche forze come Italia Viva che con il centrodestra non hanno molto a che fare. Ma a risultare indigesto ad Area è soprattutto l'appoggio che la proposta trova anche all'interno della parte meno politicizzata della categoria, il mondo che si sta raccogliendo intorno a Articolo 101: «È inaccettabile che tale iniziativa sia apertamente sostenuta da rappresentanti della lista 101 che siedono nel direttivo dell'Anm». Tale scelta «dimostra un inaccettabile collateralismo con le forze politiche che sostengono un progetto di mistificazione della storia giudiziaria del paese».

Secca la replica di Articolo 101: non è il nostro gruppo a chiedere la commissione di inchiesta ma la lettera mandata a Sergio Mattarella da oltre cento magistrati di tutta Italia.

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