Dazi, armistizio Usa-Cina. "Raggiunto un accordo"

Bessent dopo la maratona negoziale di Ginevra: "Compiuti progressi sostanziali". Oggi i dettagli

Dazi, armistizio Usa-Cina. "Raggiunto un accordo"
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Con un comunicato diffuso dalla Casa Bianca poco prima delle 20, ore italiane, gli Usa annunciano “un accordo commerciale con la Cina”. Dopo due giorni “molto costruttivi” di colloqui a Ginevra volti a smorzare la guerra dei dazi, le due parti hanno compiuto "sostanziali progressi", li hanno definiti ieri il Segretario al Tesoro Scott Bessent e il rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, Jamieson Greer. Che poi ha aggiunto: le divergenze "non sono così grandi come avremmo potuto immaginare". Già nella notte italiana di sabato, al termine del primo round, il presidente Donald Trump aveva postato un messaggio su Truth elogiando le "ottime" trattative. "Un totale reset negoziato in modo amichevole, ma costruttivo," ha detto, aggiungendo: "Grandi progressi fatti!”.

Bessent ha annunciato maggiori dettagli per oggi, resta il fatto che la maratona negoziale si è conclusa senza un accordo ufficiale a dispetto del comunicato americano. Vedremo se i colloqui presso la residenza sul lago dell’ambasciatore svizzero alle Nazioni Unite hanno davvero gettato le basi per un potenziale disgelo delle relazioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Xi Jinping ha inviato in Svizzera una delegazione cinese guidata dal vicepremier He Lifeng. Che in serata ha sottolineato i "progressi importanti" fatti nei colloqui con gli Usa sui dazi, aggiungendo che oggi verrà diffusa una nota congiunta. Intanto, però, in patria ieri pomeriggio l’assistente del ministro degli Esteri cinese, Miao Deyu, ha ribadito la posizione ufficiale del Dragone: la Cina "si oppone all'imposizione dei dazi reciproci e ha adottato energiche misure legali per contrastarli", puntando a tutelare "con fermezza" i propri interessi di sviluppo e favorire "l’ordine commerciale internazionale", ha sottolineato in un briefing con i media in vista della riunione del Forum Cina-Celac (Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici) in programma a Pechino il 13 maggio, al quale parteciperà anche Xi. L’iniziativa punta a rafforzare i legami coi suoi partner nel mezzo dello scontro con gli Stati Uniti. "Siamo disposti a rafforzare la comunicazione e il coordinamento con i Paesi latinoamericani per sostenere congiuntamente il multilateralismo e il sistema commerciale multilaterale", ha assicurato il diplomatico. La riunione adotterà due documenti finali: la Dichiarazione di Pechino e un piano d’azione congiunto dedicato alle misure specifiche per la cooperazione in vari settori e per la costruzione congiunta della nuova Via della Seta lanciata nel 2013 da Xi.

Dall’inizio del suo secondo mandato, Trump ha imposto dazi del 145% sui prodotti cinesi, mentre la Cina ha reagito con dazi del 125% sui prodotti americani. Il presidente Usa ha affermato nei giorni scorsi che i dazi non potevano superare di molto l’attuale 145%, quindi era probabile che alla fine sarebbero scesi. E venerdì ha suggerito di abbassare l’asticella all’80 per cento. Venerdì sera, il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha dichiarato a Fox News che il presidente dovrebbe mantenere significativi dazi cosiddetti reciproci sul commercio con Pechino, ma potrebbe attestarsi intorno al 34%, il tasso annunciato dalla Casa Bianca il 2 aprile.

Nel frattempo, il rapporto tra scorte

e vendite al dettaglio negli Usa è inferiore al valore immediatamente precedente il Covid. Ciò significa che, se cesseranno gli arrivi di merci dalla Cina, i commercianti si troveranno rapidamente con gli scaffali vuoti.

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