Vespa si porta Renzi in pellegrinaggio

La disfida dei debiti della pubblica amministrazione finisce in un pareggio in cui ciascuno rivendica la vittoria

Roma - La disfida dei debiti della pubblica amministrazione finisce in un pareggio in cui ciascuno rivendica la vittoria: e così Bruno Vespa e Matteo Renzi faranno insieme il pellegrinaggio al santuario di Monte Senario, sulla collina a Nord di Firenze. Lo comunica il conduttore di Porta a Porta : «Prima di partire per gli Stati Uniti Matteo Renzi ha accettato sportivamente di salire con me e altre persone, in data da destinarsi, al santuario di Monte Senario. Entrambi siamo, infatti, convinti di aver vinto la scommessa lanciata a Porta a Porta il 13 marzo scorso quando il presidente del Consiglio assicurò che entro il 21 settembre, giorno del suo onomastico, il governo avrebbe completato la restituzione alle imprese dei 56 miliardi di debiti maturati dalla pubblica amministrazione entro il 31 dicembre 2013».

L'esito della scommessa è contestato. Secondo Vespa non c'è dubbio: il premier ha fallito. Ma il governo non ci sta. «Il 16 settembre - scrive Vespa - il ministro dell'Economia, Padoan, aveva annunciato nella nostra trasmissione che alla data del 31 agosto erano stati restituiti circa 32 miliardi e che gli altri erano a disposizione, rimandando alle procedure illustrate dal sito del ministero. Obiettammo che il sito dà tempo alle imprese di completare le richieste di rimborso entro il 31 ottobre ed è quindi impossibile sostenere che i debiti sono stati pagati entro il 21 settembre». «È un bene - conclude il telegiornalista - che i soldi siano stati stanziati, ma certamente alla data di ieri (domenica, ndr ) oltre venti miliardi ancora non entravano nelle casse delle imprese».

Così, tutti a braccetto al santuario di Monte Senario, fatto erigere nel 1234 da sette nobili fiorentini, fondatori dell'ordine dei Servi di Maria, e perciò detti i Sette santi fondatori. Una passeggiata-pellegrinaggio che potrebbe essere affollata.

Oltre al premier sono stati invitati, infatti, anche lo stesso Padoan, il presidente della Cassa Depositi e Prestiti, l'ente erogatore, Franco Bassanini (che ci tiene a precisare: «Parteciperò volentieri ma in veste di abusivo in quanto Cassa depositi e prestiti ha con grande rapidità assolto a tutti gli incarichi che gli sono stati affidati»), il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, e il presidente di Rete Imprese Italia, Giorgio Merletti. Che però propone di cambiare destinazione: «Se vogliamo davvero che le imprese italiane vengano pagate dalla Pa, meglio andare direttamente a Lourdes: è più probabile che il miracolo si avveri».

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