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Ecco come la sinistra ha costruito Soumahoro

Ora che sono precipitati nella polvere nessuno parla e nessuno li difende

Ecco come la sinistra ha costruito Soumahoro

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Ecco come la sinistra ha costruito Soumahoro

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Ora che sono precipitati nella polvere nessuno parla e nessuno li difende. Ora. Ma non dobbiamo dimenticarci che Aboubakar Soumahoro (che non è indagato) e la moglie Liliane Murekatete e la suocera Marie Therese Mukamitsindo (adesso entrambe in arresto) per un lunghissimo periodo hanno goduto non solo di ottima stampa, ma anche di importantissimi agganci politici e istituzionali. Dove non arrivavano da soli - con uno spregiudicato arrivismo e una capacità inconsueta di infilarsi in ogni situazione - c'erano già i vari leader ed esponenti della galassia di sinistra a offrir loro palchi, microfoni e financo premi. Sì, perché la cooperativa Karibu, la struttura che secondo i pm offriva «condizioni indegne» ai migranti e attorno alla quale sarebbe germogliata una frode milionaria, per il mondo progressista era un modello virtuoso da esportare. Riavvolgendo il nastro della propaganda agiografica diffusa dal mondo «democratico» emerge chiaramente un'evidenza: quello di Soumahoro è un personaggio creato meticolosamente a tavolino. La proiezione di tutti i cliché buonisti racchiusi in una sola biografia: una storia di riscatto, di lotta sindacale, di impegno politico e difesa dei più deboli. Una storia troppo bella e perfetta per essere vera. E infatti non lo era. Ma questa trama, non dimentichiamolo, è un'opera collettiva scritta da molte mani, tendenzialmente tutte mancine.

Tra i primi talent scout del futuro deputato ivoriano c'è Diego Bianchi, in arte Zoro, che dal palco del suo «Propaganda Live» più volte, a partire dal 2018, ospita Soumahoro per evangelizzare gli spettatori con la sua virtuosa parabola. Scoppia subito la scintilla. E l'effetto è a catena: dopo Zoro tocca a Marco Damilano, che dedicherà al sindacalista una copertina dell'Espresso violentissima, nella quale lui viene definito come «umano» a fronte del «disumano» Salvini.

Il processo di consacrazione è quasi arrivato a compimento, siamo nel giugno del 2018 e molti vedono nel sindacalista il futuro leader della coalizione di sinistra. Nel frattempo gli incontri vip di Soumahoro e famiglia si moltiplicano esponenzialmente e, manco a dirlo, approda subito nel salotto radicalchicchissimo di Fabio Fazio, che significa essere a un passo dalla beatificazione. Nei due anni successivi conosce il sindaco di Milano Giuseppe Sala che s'innamora subito della sua causa («Io sto con lui», avrà modo di dire), con il suo libro sbarca in pompa magna al Salone del libro di Torino celebrato da tutta l'intellighenzia che piace alla gente che piace, L'Espresso se lo porta pure in tournée come una mascotte, Saviano va in visibilio per lui e la moglie e, tra un selfie e un altro, si spende per la sua «coraggiosissima battaglia», Elly Schlein - allora europarlamentare - lo incontra a Bologna e pubblica su Facebook un autoscatto accompagnato da un'entusiastica didascalia: «Finalmente con Aboubakar Soumahoro, gran testa e grande cuore, una persona vera». A un certo punto riesce pure a farsi ricevere da Papa Francesco in Vaticano. Insomma, tutto sembra girare per il verso giusto. Ma, quello dei Soumahoro, è un lavoro di squadra. Nel frattempo la consorte e la suocera tessono la loro trama, sempre a favore di telecamere e sempre accanto a personaggi illustri e influenti. Marie Therese Mukamitsindo nel 2018 viene premiata come «Imprenditrice immigrata dell'anno» nientepopodimeno che da Laura Boldrini; un anno dopo, tra un'ospitata tv, interviste a Vanity Fair e sermoni pubblici sui diritti dell'uomo, ha anche occasione di concionare di flussi migratori e cambiamenti climatici a fianco dell'ex premier Romano Prodi. Ma le ambizioni della numero uno della Karibu non si fermano all'interno dei confini nazionali e il 29 ottobre del 2019 vola al Parlamento Europeo per incontrare il parlamentare del Pd Pierfrancesco Majorino con il quale ha - scriveva la pagina Facebook ufficiale della cooperativa - «una fruttuosa riunione circa il sistema d'accoglienza considerato che la Cooperativa ha maturato un'esperienza ventennale nel settore».

Ma, adesso che il sistema Karibu è crollato, attorno a Soumahoro, moglie e suocera regna solo il silenzio e i primi a scomparire sono proprio coloro i quali hanno contribuito a creare questo fenomeno.

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