Effetto variante su feste e mercati: vacanze annullate per 8 milioni e Borse Ue in calo

Natale con omicron. Sembra un cinepanettone, e infatti non fa ridere. La variante che spopola in tutto il mondo e che anche da noi sta facendo carriera spaventa chi aveva già pronte le valigie per le festività

Effetto variante su feste e mercati: vacanze annullate per 8 milioni e Borse Ue in calo

Natale con omicron. Sembra un cinepanettone, e infatti non fa ridere. La variante che spopola in tutto il mondo e che anche da noi sta facendo carriera spaventa chi aveva già pronte le valigie per le festività. In molti sono pronti a disfarle: otto milioni, secondo il borsino delle vacanze di fine anno di Demoskopika. La ricerca rivela che sì, poco più della metà degli italiani (il 52 per cento) è intenzionato a farsi un viaggetto nelle prossime settimane (il 24 per cento ha già la prenotazione in saccoccia) mentre 24 milioni resteranno a casa (il 48 per cento) perché «pur volendo ha ancora timore a viaggiare». E 8 milioni, per l'appunto, hanno addirittura cancellato la prenotazione in seguito al diffondersi della variante omicron e al conseguente aumento dei contagi.

A far paura non è soltanto la pandemia, ma il rischio che nuove restrizioni possano cancellare il viaggio oppure piombare mentre si è all'estero, come è capitato agli italiani che si trovavano oltreconfine quando è stato all'improvviso introdotto l'obbligo di tampone al rientro in Italia. In molti si sono dovuti attrezzare per fare un test all'estero, spesso con notevoli problemi linguistici. Quindi meglio restare in Italia o addirittura a casa, dedicandosi al piccolo cabotaggio delle visite ai parenti.

Fanno eccezione a questo quadro improntato alla prudenza le sei mete «protette» dai corridoi turistici aperti, e in particolare le Maldive, che sono sold out (gli altri sono Aruba, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto). Si tratta di mete Covid free, in cui viaggiare in sicurezza grazie ad alcuni itinerari controllati e al rispetto di regole come possesso di Green pass rinforzato, tamponi alla partenza e al ritorno, misurazione della temperatura una volta al giorno e soggiorno in strutture selezionate. Il successo dell'iniziativa spinge il ministro del Turismo Massimo Garavaglia a chiedere altri corridoi (ad esempio per Oman, Cuba, Capo Verde Thailandia). «Bisogna dare la possibilità anche agli italiani di muoversi e di andare all'estero, perché turismo significa anche questo e mi aspetto una risposta in tempi rapidi».

Eccezioni, peraltro destinate a viaggiatori facoltosi o comunque benestanti. Per il resto si prospetta un altro Natale di sofferenza per il settore turistico, come è chiaro da tempo. È di qualche giorno fa un'indagine commissionata da Federalberghi che prevede un calo del 19,9 per cento degli italiani in viaggio rispetto al Natale 2019 e del 19,6 per cento del giro d'affari, con solo il 5,4 per cento dei turisti diretti all'estero.

Non è un caso che i titoli delle compagnie aeree siano tra quelli che perdono di più in un lunedì da rosso pandemia in tutta Europa (a Piazza Affari il Ftse Mib cede l'1,63 per cento, Londra arretra dello 0,99, Francoforte dell'1,92 e Parigi dello 0,82): 4,8 per cento il calo complessivo, con Wizz Air (-5,4), Lufthansa (-5,5) e Ryanair (-4,8) in prima fila. Male anche alberghi e ristoranti che che cedono il 3,5 per cento e il settore del lusso (-2,1 per cento): arretrano Lvmh (-2,3), Adidas (-3), Kering e EssilorLuxottica (-2,6).

E anche il Forum economico mondiale di Davos, in Svizzera, previsto per metà

gennaio, è stato rinviato all'inizio dell'estate, quando si spera che la situazione dell'epidemia sarà più tranquilla. L'ultima edizione che si è svolta è stata nel gennaio 2020. Anche i ricchi piangono. E restano a casa.

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