Elezioni in Sicilia: c'è chi sale e c'è chi scende

Ballottaggi a Caltanissetta, Gela, Castelvetrano, Mazara del Vallo e Monreale. Vittoria al primo turno a Bagheria, Cinisi e Aci Castello, nel Catanese.

Elezioni in Sicilia: c'è chi sale e c'è chi scende

La lunga notte elettorale siciliana ha prodotto dei dati incontrovertibili. Il primo sono i ballottaggi a Caltanissetta, Gela, Castelvetrano, Mazara del Vallo e Monreale. Vittoria al primo turno a Bagheria, Cinisi e Aci Castello. Il secondo è che dove il Movimento 5 stelle ha governato in passato: Bagheria e Gela, i grillini non sono stati riconfermati. Il terzo, e ultimo punto, certifica il disamore degli elettori verso le urne. Nei 34 Comuni siciliani al voto per il rinnovo di sindaci ieri si è recato alle urne il 58,42% degli elettori. Il dato segna un calo rispetto alle ultime elezioni comunali e fotografa la sfiducia degli elettori verso la politica. In totale sono stati 254.687 gli elettori che si sono recati alle urne.

In una nota il M5s ha tenuto a precisare che: "a Gela e Bagheria i sindaci non erano più nel Movimento 5 Stelle rispettivamente da 4 e da 2 anni, quindi non è assolutamente vero quanto viene riportato dalla stampa in queste ore ovvero che abbiamo perso due Comuni. Già era intervenuto il M5S attraverso espulsioni e sospensioni. Al contrario, i risultati del M5S in Sicilia dimostrano ancora una volta la nostra grande solidità". In realtà, la frattura con gli ex sindaci Domenico Messinese a Gela e Patrizio Cinque a Bagheria ha radici più lontane tra avvicinamenti e definitivamente allentamenti non è stato facile governare i due grossi comuni siciliani. Resta il fatto che per i 5stelle è una vittoria, ma in realtà cinque anni fa la scalata era partita proprio da Bagheria e Gela.

A Monreale le urne hanno rimandato tutto al ballottaggio del prossimo 12 maggio. La sfida sarà tra Alberto Arcidiacono e Piero Capizzi. Un testa a testa entusiasmante tra il sindaco uscente e il leader di "Diventerà Bellissima" appoggiato da alcune liste civiche di destra. Bene il candidato sindaco della Lega Giuseppe Romanotto che adesso sarà il vero ago della bilancia in vista delle alleanze necessarie per il ballottaggio. Delude Salvino Caputo leader di Forza Italia. Era l'uomo forte di Monreale, il sindaco che aveva già governato la cittadina normanna più di una volta ma non è andato oltre il 13 percento. "Il dato è chiaro: ci muoviamo nell'ordine di pochi voti - ha detto stanotte il sindaco uscente Piero Capizzi -. Con 8 candidati a sindaco era impossibile pensare di vincere al primo turno".

Flippo Tripoli è il nuovo sindaco di Bagheria, grosso comune del palermitano, amministrato da Patrizio Cinque, eletto cinque anni fa con il M5S ma poi autosospeso dopo i problemi giudiziari. Tripoli ha battuto il candidato del centrodestra Gino Di Stefano, appoggiato anche dalla Lega, superando al primo turno la soglia del 40 per cento.

Il Pd non va oltre il 17 per cento a Castelvetrano con il suo candidato sindaco Pasquale Calamia. Il comune sciolto per mafia era l'unico avamposto siciliano, che ha portato il simbolo Dem alle urne. Il candidato centrista Calogero Martire dovrebbe andare al ballottaggio con il 5 stelle di Enzo Alfano. "Il M5S se lo conosci lo eviti, perdono e non vanno nemmeno al ballottaggio laddove hanno governato negli ultimi 5 anni (Gela e Bagheria). Salvini, piazze piene urne vuote. È venuto in Sicilia a fare il gradasso e torna in Padania con qualche selfie ma a mani vuote. Sui 7 comuni più grandi al voto, con il modello 'civicò vinciamo o al primo turno o andiamo al ballottaggio con buone speranze di vittoria. Purtroppo non ce la facciamo a Castelvetrano e a Caltanissetta", dice il segreterario regionale dei Dem, Davide Faraone.

A Caltanissetta, unico capoluogo di provincia al voto, andranno al ballottaggio Michele Giarratana (37%), appoggiato dal centrodestra, e Roberto Gambino (20%) del M5s. E i grillini possono sorridere solo per il doppio ballottaggio raggiunto tra Castelvetrano e Caltanissetta. "Soddisfazione perché nelle comunali in Sicilia andiamo al ballottaggio nell'unico capoluogo di provincia che va al voto: Caltanissetta. A dimostrazione dei nostri anticorpi e della coerenza sempre mostrata sulla legalità e la lotta alla mafia, il M5s va al ballottaggio anche a Castelvetrano". Esulta pure Di Maio. "In Sicilia c'è una legge elettorale che consente di evitare il ballottaggio già solo con il 40%, è una legge unica al mondo e assurda. Ma non ce l'hanno fatta a vincere contro il M5s"

A Mazara del Vallo, se la vedranno al secondo turno Salvatore Quinci (33%) sostenuto da liste civiche e Giorgio Randazzo (21,1%), il candidato della Lega. A Cinisi Giangiacomo Palazzolo è stato rieletto sindaco. Nella notte ha festeggiato con i suoi sostenitori. Ha superato il 64% di preferenze, a seguire, ma molto staccato, Giuseppe Manzella che si ferma poco sotto il 23%.

E se le amministrative in Sicilia erano il banco di prova per la tornata elettorale del prossimo 26 maggio, allora la Lega può davvero ambire al pienone. "I risultati ci lasciano più che soddisfatti, con ottimi risultati delle liste in tutti i comuni. - dice Igor Gelarda, responsabile regionale enti locali della Lega -. Due candidati sindaco della Lega, a Mazara del Vallo e a Gela, vanno al ballottaggio, e un terzo sfiorato, a Bagheria, che se pur civico era supportato dalla Lega, significano molto in una terra dove il malgoverno l'aveva fatta da padrone.

E anche dove non siamo andati al ballottaggio, come a Monreale e a Caltanissetta, i risultati dicono che la Lega avanza. Adesso sono certo che i nostri candidati sindaco al ballottaggio, l'unica alternativa valida per la crescita dei nostri territori, otterranno la fiducia dei cittadini".

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