Emendamenti alla manovra: niente reddito e riforma Fornero

Dal governo 54 emendamenti. Taglio dell'Imu sui capannoni dal 20 al 40%. Ma nessuna traccia di pensioni e reddito minimo

Emendamenti alla manovra: niente reddito e riforma Fornero

Nel primo pacchetto di emendamenti alla manovra depositato da governo e dai relatori in commissione Bilancio alla Camera ci sono le misure sulla sanità, dalle liste d'attesa agli sconti per le farmacie, ma nessuna delle modifiche attese sulla famiglia e nessun taglio delle pensioni d'oro. Non è escluso che il governo possa presentare una seconda tranche di proposte con queste novità ma, almeno per quanto riguarda le pensioni, è probabile che alla fine si decida di rinviare tutta l'operazione, compresa quota 100 per il superamento della riforma Fornero, al Senato.

Nel pacchetto di emendamenti c'è una norma per il rafforzamento degli organici dei centri dell'impiego. La misura è complementare al reddito di cittadinanza, i cui dettagli sono ancora in via di definizione. L'emendamento 21.86, presentato dai relatori, autorizza le Regioni ad assumere fino a 4mila unità da destinare ai centri per l'impiego. Le risorse stanziate ammontano a 120 milioni per il 2019, 160 milioni per il 2020 e altri 160 milioni a decorrere dal 2021. Le risorse arrivano dal Fondo per il reddito di cittadinanza, disciplinato dal primo comma dell'articolo 21 della legge di Bilancio.

Tra le altre novità, le Asl, per garantire i livelli essenziali di assistenza, potranno affidare a medici privati "incarichi individuali" in assenza di dottori "dipendenti" del Ssn. Il termine per i 'sub' è stato fissato questa sera alle 18,30. Gli incarichi a tempo potranno essere rinnovati per una sola volta. Prima di procedere le Asl dovranno verificare che vi sia "l'impossibilità oggettiva" a utilizzare medici dipendenti del Ssn, che non vi siano graduatorie aperte o concorsi in fase di svolgimento.

"Raddoppia il taglio dell'Imu sui capannoni, dal 20 al 40%. È un impegno che mi ero preso con artigiani e imprenditori dieci giorni fa. Dalle parole ai fatti!", annuncia Matteo Salvini. Infatti, il taglio dell'Imu sui capannoni sale dal 20% al 40%. Lo prevede uno degli emendamenti presentati dai relatori alla Manovra. La proposta di modifica prevede l'introduzione dell'art.

4-bis, secondo cui "l'imposta municipale propria relativa agli immobili strumentali è deducibile ai fini della determinazione del reddito di impresa e del reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni nella misura del 40%". La misura costa 290,3 milioni nel 2020 e circa 166,9 dal 2021. Le risorse proverranno dal Fondo per l'attuazione del programma di Governo, previsto nell'art.55 della legge di Bilancio.

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