Europa

Europa e Germania ci lasciano a piedi: sì al motore termico con gli "e-fuels". No ai biocarburanti

L'asse politico tra il commissario Timmermans e il ministro tedesco Wissing boccia di fatto la tecnologia su cui aveva puntato Roma. Pichetto: "Contiamo che Bruxelles non sia irragionevole dinanzi alle nostre richieste".

Europa e Germania ci lasciano a piedi: sì al motore termico con gli "e-fuels". No ai biocarburanti

La retorica dell'unità europea e della necessità di trovare soluzioni condivise sui grandi temi in nome dell'europeismo, ancora una volta si scontra con la dura realtà. Come già avvenuto per l'energia nei mesi passati, anche nel caso della direttiva green europea sull'auto, la Germania si muove in modo unilaterale raggiungendo un accordo con l'Ue che consentirà di commercializzare gli autoveicoli con motori termici anche dopo il 2035 a condizione che siano alimentati con carburanti sintetici (e-fuel) escludendo però i biocarburanti. Una scelta sbagliata tanto nella sostanza quanto nella forma con cui è stata annunciata con un tweet del commissario europeo per l'Ambiente Frans Timmermans: «Abbiamo raggiunto un accordo con la Germania sull'uso futuro degli e-fuel nelle automobili».

Il vice presidente della Commissione europea ha poi aggiunto «lavoreremo ora per ottenere quanto prima l'adozione delle norme in materia di Co2 per il regolamento sulle autovetture e la Commissione darà seguito rapidamente alle misure giuridiche necessarie per attuare il considerando 11» riferendosi al paragrafo che prevede una deroga per i carburanti sintetici.

Alle sue parole è seguita la dichiarazione del ministro dei Trasporti tedesco Volker Wissing: «I veicoli dotati di motore a combustione possono essere immatricolati dopo il 2035 se utilizzano solo carburanti neutri in termini di emissioni di Co2». Una decisione che chiude però la possibilità di utilizzare i biocarburanti su cui l'Italia è un'eccellenza e aveva molto investito. Come puntualizzato dal Ministro dell'ambiente Gilberto Pichetto Fratin, l'Italia cercherà di far valere la propria posizione: «Dalla politica alla diplomazia, senza nessuna inutile prova di forza. L'Italia in queste ore è impegnata a fornire tutti gli elementi utili per far comprendere all'Unione Europea, in modo scientificamente e razionalmente inappuntabile, l'importanza di inserire i biocarburanti tra i combustibili verdi. Contiamo che l'Europa non si dimostri irragionevole e sorda ai richiami che provengono da un Paese fondatore, impegnato a centrare, anche in anticipo, gli obiettivi che porteranno l'Europa a essere un continente energeticamente neutrale entro il 2050».

Anche il Ministro dei trasporti Matteo Salvini sottolinea la necessità di includere i biocarburanti «su cui l'Italia è all'avanguardia» tra le tecnologie ammesse dopo il 2035.

Il vicepremier Tajani vede invece il bicchiere mezzo pieno: «L'accordo raggiunto tra la Commissione europea e la Germania sull'uso degli e-fuel riapre la discussione sull'auto elettrica» per poi precisare «si comincia a parlare di e-fuel, ma vogliamo che si possa allargare la questione anche ai biocarburanti». Sulla stessa linea il capodelegazione di Fratelli d'Italia-Ecr al Parlamento europeo Carlo Fidanza: «Prendiamo atto dell'accordo tra la Commissione e il governo tedesco sugli e-fuels. Seguendo lo stesso principio fa più che bene il governo Meloni a non mollare su questo punto» riferendosi sempre ai biocarburanti. Nonostante il colpo di scena dell'accordo tra Ue e Germania, la partita non è ancora chiusa e ora la palla torna al Consiglio. Domani il dossier arriverà sul tavolo degli ambasciatori dei ventisette paesi, il cosiddetto Coreper, mentre martedì toccherà ai ministri dell'ambiente Ue.

In questa sede si deciderà se l'intesa raggiunta con la Germania consentirà di dare il via libera definitivo allo stop ai motori endotermici dal 2035 con o senza biocarburanti.

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